Presentato mercoledì 21 giugno alla Feltrinelli di Caserta, il libro “Cinquant’anni dopo” scritto a quattro mani dai giornalisti Chiara Cruciati e Michele Giorgio per la casa editrice Alegre; prefazione di Roberto Prinzi, analista politico, autorevole arabista e ebraicista.
È stato presentato ieri alla Libreria Feltrinelli di Caserta, il libro scritto a quattro anni da Michele Giorgio e Chiara Cruciati “Cinquant’ anni dopo“, sottotitolo “1967 – 2017 I territori palestinesi occupati e il fallimento della soluzione dei due Stati”. Questo libro narra il conflitto israelo-palestinese partendo dalla Guerra dei 6 giorni (giugno 1967) ad oggi; gli autori documentano gli ultimi cinquant’anni riportando alla luce le radici del conflitto ed esplorandone le attuali realtà. La presentazione è stata moderata dal Francesco Romanetti, giornalista, scrittore e caporedattore de Il Mattino; presente Roberto Prinzi che ne ha curato la prefazione, una eccellente e lucida sintesi.
Gli autori Michele Giorgio e Chiara Cruciati, entrambi giornalisti, scrivono di Medio Oriente; Giorgio è corrispondente del quotidiano Il Manifesto da Gerusalemme, dove vive da oltre vent’anni, inviato per il suo giornale in Libano, Siria, Egitto, Libia ed altri paesi del Medio Oriente e Asia centrale, ha pubblicato nel 2012 per la casa editrice Alegre: Nel baratro. I palestinesi, l’occupazione israeliana, il Muro, il sequestro Arrigoni; Cruciati, è caporedattrice dell’agenzia d’informazione Nena News e scrive anche sul quotidiano Il Manifesto, ha vissuto e lavorato alcuni anni in Palestina, ha seguito la questione kurda e la questione dei rifugiati delle guerre mediorientali tra Turchia, Iraq e Giordania.
Entrambi sono forse l’unica voce giornaliera, o tra le poche che ancora parlano del conflitto israelo-palestinese, mentre il resto dei media sembrano aver dimenticato un conflitto di cui è farraginoso seguirne le dinamiche dato anche il lungo periodo storico che abbraccia, risalente ormai ufficialmente a settant’anni fa.
Numerosi i presenti alla presentazione del libro e carichi di domande, troppe per soddisfarle, tutte tendenti a cercare di carpire una spiegazione o forse una speranza per un popolo che sembra sempre più assoggettato a quella che potremmo definire: una politica espansionistica e coloniale, e in quanto tale agisce in deroga a tutte le norme di diritto internazionale.
Una narrazione che passa per punti cruciali, storici e quotidiani, di fatti che hanno condotto allo stato attuale; partendo dalla Guerra dei sei giorni alla Naksa e prima Intifada, passando per l’Olp, ai negoziati di Camp David, agli accordi di Oslo del 1993 – miraggio di una soluzione che di fatto ha solo peggiorato la questione – alla mancata applicazione delle tantissime risoluzioni dell’Onu contro l’espansione coloniale, alla costruzione del Muro dell’apartheid o Barriera di separazione , all’isolamento in cui vive Gaza dal 2007, definita “la più grande prigione a cielo aperto del mondo” e di tutte le difficoltà che ad oggi derivano da questioni che sembrano irrisolvibili e nel libro si prova ad esporne le radici. E per finire, tema portante di tutto il racconto è chiarire un’ambiguità di fondo su cui viaggiano la maggior parte delle opinioni di chi osserva da fuori o con molta approssimazione questo conflitto, spesso insabbiato, manipolato e accantonato: il conflitto israelo-palestinese, nasce da un unica questione: il diritto alla terra! E non ha nulla a che vedere con implicazioni religiosi, che da più parti si tende a insinuare.
In questo giro di appuntamenti che li sta vedendo in Campania per la presentazione del libro, Michele Giorgio e Chiara Cruciati, giovedì 22 giugno saranno ospiti all’interno della rassegna Femminile palestinese di Salerno, curata da Maria Rosaria Greco.
Il libro è dedicato alla memoria dei giornalisti: Stefano Chiarini, Maurizio Musolino e all’attivista, scrittore Vittorio Arrigoni.
foto: Angela Garofalo