Il libro di Dario De Lucia “Dal PCI al PD” arricchito da una chiara e coincisa Prefazione di Perluigi Castaganetti che fa da apripista all’argomento in questione
Con interviste inedite di Massimo D’Alema, Pierluigi Bersani, Sergio Lo Giudice, Antonio Berardi e Giuseppe Civati, edito da Imprimatur, il libro argomenta sul passaggio dal PCI al PD.
Partito che ha un passato glorioso con persone che hanno contribuito a fare la storia di questo paese, prima seppur clandestinamente ha combattuto il Partito Fascista, e poi dopo il ’47 ha condotto una ferrea battaglia alla DC con l’intento di scardinarla; poi dopo la caduta del Muro di Berlino nell’89 ha iniziato la sua trasformazione con Occhetto, con la svolta della Bolognina che dette un nuovo nome al partito che per anni era stato di Gramsci e Togliatti: Il PDS, fino al 2007 con la costituzione del PD in cui sono confluiti anche parte degli ex DC.
Il partito democratico costituisce un’eccezionale risorsa sottoutilizzata ed uno straordinario serbatoio di potenzialità inespresse.
I propri valori, che fanno dell’identità un punto di forza, affondano le robuste tradizioni del pensiero di sinistra: quella social-comunista, quella cristiano sociale e quella liberal -azionista.
Esso è attraversato e può disporre di risorse umane di valore impegnate in tutti i livelli e diffuse nel Paese, anche con significative esperienze amministrative.
Può avvalersi di un radicamento territoriale invidiabile rispetto allo scenario internazionale, un vantaggio non da poco nei confronti del policentrismo del paese.
Tuttavia né utilizza né dilapida queste risorse ma ha relegato ai margini il confronto interno sulla cultura politica e sulle idee, barcamenandosi fra l’ostentata rimozione delle radici culturali che ha allontanato importanti intellettuali e validi uomini del pensiero, e la nostalgia romantica del passato idealizzato, che allontana le energie fresche e giovani.
Non ha un modello organizzativo riconoscibile un infrastruttura cognitiva, un sistema per i propri iscritti e quadri, un rapporto continuo con gli intellettuali, i tecnici, i conoscenza del mondo associativo.