“Dallo scudetto ad Auschwitz” (Diarkos Edizioni) di Matteo Marani – Un libro che commuove e indigna, un libro per riflettere, un libro per non dimenticare.
“Dallo scudetto ad Auschwitz” di Matteo Marani
Arpad Weisz, calciatore e poi allenatore nell’Italia del regime fascista, aveva vinto scudetti e coppe, portando al trionfo il Bologna. Era bravo, era capace, ma era ebreo e di lui non si seppe più nulla. Vittima delle leggi razziali, della Shoah, Weisz scomparve ad Auschwitz, la mattina del 31 gennaio 1944. Due anni prima erano entrati nella camera a gas sua moglie Illona (33 anni) e i suoi figli Roberto e Clara, di 12 e 8 anni.
All’autore, il giornalista Matteo Marani sono occorsi tre anni di scrupolosa e ossessiva ricerca per far riemergere tutta la storia di Weisz.
In breve
A 34 anni, Weisz è il più giovane allenatore ad aver vinto il campionato italiano (primato ancora oggi imbattuto). L’8 settembre 1938, Mussolini approva le leggi razziali. Il Regio decreto 1381 stabilisce che gli ebrei stranieri che hanno fissato la residenza in Italia dopo il 1 gennaio 1919 hanno 6 mesi di tempo per lasciare l’Italia. Da quel momento inizia il calvario di Weisz e della sua famiglia. I suoi bambini non possono più andare a scuola perchè ebrei. La mattina del 2 agosto 1942 la famiglia Weisz viene arrestata per essere trasferita nel campo di Westerbork. Due mesi dopo, il trasferimento forzato ad Auschwitz. Arpad Weisz viene separato per sempre dai suoi familiari. Arpad Weisz, rispetto alla sua famiglia, sopravvive altri due anni. Morirà il 31 gennaio 1944, anche lui in una camera a gas. Il giornalista Marani ne ha ricostruito la storia anche grazie a Giovanni Savigni, il migliore amico del piccolo Roberto Weisz.
27 GENNAIO – GIORNATA DELLA MEMORIA – PER NON DIMENTICARE!