Azzarà tenta un suo personale escursus nella storia recente delle terre italiote
Il libro di Stefano G. Azzarà intitolato “Democrazia cercasi”, edito dalla Casa Editrice Imprimatur ed acquistabile a 16,oo euro, mette in rilievo che, dopo il ventennio berlusconiano, gli oppositori alla clandestinità o all’esilio, i nuovi partigiani si sacrificano e – verso la fine del 2011- in questa guerra di resistenza, essi hanno raggiunto il loro obiettivo: Silvio Berlusconi viene estromesso dalla Presidenza del Consiglio.
Non sono state sufficienti le elezioni dello scorso anno a dare al paese un governo stabile ed omogeneo e lo si è potuto notare, sin da subito, dopo la formazione del governo Letta che non è riuscito a risolvere i problemi del paese. Ma il libro affronta anche molti temi di scottante attualità dall’89’ in poi, anno che sancisce la fine del comunismo in Europa con il crollo del Muro di Berlino e l’instaurazione di un regime democratico, fino ad arrivare al governo di Matteo Renzi. Tuttavia anche la Sinistra, dopo la caduta del muro di Berlino, non ha saputo rinnovarsi salvaguardando i propri ideali e si è fatta sempre più simile alla Destra.
Per ricostruire una sinistra autentica, per riconquistare la democrazia ed una vasta mediazione sociale, dovremo smettere di limitare il nostro orizzonte concettuale alla mera riduzione che diamo di questa antitesi e riscoprire il conflitto. Da un’attenta analisi del testo emerge che il titolo “Democrazia cercasi” ci sembraindovinato e congruente in quanto, malgrado le democrazie siano da preferire alle dittature per il garantismo dei diritti di libertà, esse conservano il limite di poter portare alla nascita, come nel nostro paese, di governi instabili.