Il libro di Marco Revelli – Dentro e contro -, edito dalla Casa editrice Laterza mette in rilievo la crisi istituzionale del nostro paese, che ha prodotto un populismo del tutto nuovo proveniente dal cuore del potere esecutivo incarnato in Matteo Renzi.
Egli fin da quando ha fatto la sua comparsa in televisione come sindaco di Firenze ha iniziato a parlare di rottamazione della classe politica, ha lavorato per arrivare al potere sin dalle primarie del 2012, vinte da Bersani che poi è stato costretto alle dimissioni dopo il risultato elettorale delle elezioni politiche del 2013, ma che è stato tenace fino a diventare segretario del PD nello stesso anno e dopo il fallimento del governo Enrico Letta (Nipote di Gianni ), nel 2014 gli viene conferito l’incarico di formare il nuovo governo, e sin da subito dimostra una velocità inaudita nel cercare di portare a termine il suo programma di riforme in poco tempo.
Il periodo in cui Renzi diventò capo del governo era un periodo critico a livello socio – politico ed economico e questo giovane rampante ed ambizioso, sembrava a sentire il suo programma politico, l’unico in grado di far uscire il paese da una situazione difficile e riportarlo ai fasti di un tempo.
Ovviamente il suo compito di nel realizzare il suo programma di riforme più volte promesso è stato tutt’altro che facile, in quanto ha trovato ostacoli da parte di alcuni settori del PD e dal Movimento a cinque stelle che aveva conquistato voti da parte degli elettori scontenti sia della destra sia della sinistra, sorprendendo tanti scettici che mai avrebbero pensato che alle elezioni politiche del 2013 conseguisse tutto sommato un buon risultato, e soprattutto da Matteo Salvini che ha preso in mano la Lega Nord di Umberto Bossi, del tutto nuova rispetto al passato e chi pensava che ci sarebbe stato un terzo polo tra destra, sinistra e montismo, ha dovuto constatare che quest’ipotesi non si è verificata.
Adesso bisogna attendere per vedere se Matteo Renzi sarà davvero in grado di sovvertire una situazione difficile che ne Berlusconi ne Monti sono riusciti nel loro intento.