“Fiore… come me” di Giuliana Covella è un libro di donne, scritto per le donne da una delle giornaliste più in vista della nostra stampa.
Giuliana Covella è nata a Napoli dove si è laureata in Lettere Moderne all’Università degli Studi Federico II. Giornalista professionista, attualmente scrive per le pagine di cronaca del “Mattino”. L’ultima sua “fatica” letteraria è il libro “Fiore….come me”, storie di donne campane barbaramente uccise, promosso dalla Fondazione Polis, (strumento operativo della Regione Campania per il sostegno alle vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati alla camorra). Il libro è edito da Spazio Creativo Edizioni con la prefazione di Raffaele Cantone e l’introduzione di Paolo Siani, fratello di Giancarlo e presidente della Polis.
Dieci donne vittime di femminicidio (Nunzia, Enza, Fiorinda, Giuseppina, Emiliana), di camorra (Gelsomina e Palma) e di criminalità comune, (Teresa e Matilde), madri che hanno difeso i loro figli e quelli degli altri da pedofili senza scrupoli. Nel libro si racconta in prima persona la storia di queste 10 vite “recise” come fiori da un destino crudele, che hanno pagato con la vita il coraggio di ribellarsi. “Attraverso il racconto in prima persone, si vuole ricordare queste donne per come erano: semplici, donne normali, non eroine, ma donne che non si devono dimenticare. La missione di questo libro, oltre che fare memoria di queste vittime innocenti, è quello di invitare e spingere le donne che subiscono questo tipo di violenza a denunciare, a non avere paura “ sottolinea l’autrice. Un libro che ti rapisce dalle prime battute, una danza di sentimenti ed emozioni contrastanti, che ti portano nella vita di queste donne normali e speciali nel contempo.
Le parole di Giuliana Covella diventano immagini in un cortometraggio diretto dalla regista Lalla Quintavalle che ha abbracciato il progetto e ha voluto dare seguito al lavoro della Covella come atto di sensibilizzazione contro ogni forma di violenza.
[embedvideo id=”tI1yFu-DMYQ” website=”youtube”]
Va ricordato che nel 2013 il nostro ordinamento si è arricchito di un decreto contro il femminicidio; corsie preferenziali, dunque, per le cause riguardanti i maltrattamenti. E’ previsto inoltre il gratuito patrocinio legale per chi è vittima di stalking o maltrattamenti e non si può permettere un avvocato. Nel corso ultimi anni le denunce per stalking e i femminicidi aumentano vertiginosamente. Perché si uccide? Cosa induce un uomo a perseguitare, molestare e poi uccidere ? I giornali spesso usano una terminologia molto specifica scrivendo che gli uomini uccidano per momenti di follia, un “raptus”, che implicitamente deresponsabilizza l’assassino, in parte lo giustifica, o comunque rischia di “ammorbidire” la sua posizione rispetto all’atto orribile che ha appena commesso; in moltissimi casi, invece, questi delitti non sono impulsivi ma premeditati e ben organizzati. Nella storia di questi assassini non troviamo impulsività, ma spesso è presente ruminazione rabbiosa e rabbia fredda, che solo al momento dell’omicidio può talvolta divenire calda e impulsiva. Bisogna tener conto che questi efferati crimini avvengono in un certo sistema culturale, sfacciatamente patriarcale, dove l’uomo, tra virgolette, detta legge, e dove alle donne non è stato insegnato il loro valore.
Nel nostro Paese ,inoltre, il Dipartimento per le Pari Opportunità ha sviluppato, mediante l’attivazione del numero di pubblica utilità 1522, un’ampia azione di contrasto al fenomeno della violenza intra ed extra-familiare ai danni della donna.
Un plauso e un ringraziamento, dunque, a Giuliana Covella, da sempre attiva nella lotta contro ogni tipo di violenza, per aver prestato la sua penna e il suo sentire alla storia di questi 10 fiori recisi. I proventi del libro saranno destinati a progetti di aiuto ai familiari delle vittime innocenti della criminalità.
[embedvideo id=”Y_8HXpCgl-U” website=”youtube”]