Il libro “Giornalismo di pace” a cura di Nanni Salio e Silivia De Michelis parla del giornalismo di pace, un indirizzo normativo di copertura responsabile e coscienziosa dei conflitti, che cerca di contribuire alla creazione ed al mantenimento della pace e di cambiare l’approccio alla guerra
Le caratteristiche di questo tipo di giornalismo consistono nell’esplorazione del conflitto al di là dei confini geografici all’interno dei quali esso svolge; la sua storicizzazione, l’esplosione delle responsabilità di tutte le parti coinvolte, la messa in luce degli aspetti visibili, quali quelli culturali e strutturali ecc.
Esso nasce da alcune osservazioni sollevate per la prima volta nel 1965 dai ricercatori Johan Galtung e Mary Holmboe Ruge in un articolo pubblicato nei primi numeri della rivista “Thejournal of peace Research che metteva in rilievo come la crisi in Congo, a Cuba e Cipro venivano presentati in quattro quotidiani norvegesi.
Chi si occupa di giornalismo di pace deve cercare di non essere fazioso nei racconti forniti dalle parti coinvolte sulle azioni e motivazioni in gioco, in ottemperanza al dovere di essere obiettivi e di fornire le notizie fruibili al lettore.
In conclusione il libro fornisce una documentazione di casi di guerre scoppiate in molti stati con morti e feriti oggetto di studio, ed il libro si presta sia per coloro che desiderano occuparsi di questo interessante tipo di giornalismo sia per coloro che vogliono ampliare le loro conoscenze.