Laureato in economia aziendale con la passione per la Storia, Marco Sagliocchi ama la musica e il cinema e, soprattutto, ha partecipato con i suoi scritti a diverse raccolte.
“Habeas Corpus” è uscito per i tipi di Homo Scrivens nel mese di settembre 2017
Con le sue 200 pagine fitte di Medio Evo, di nobili gentiluomini in arme e di plebei che ambiscono a divenire cavalieri, Sagliocchi scorta con garbo e senza alcuna leziosità il lettore in un viaggio (come sempre accade in un libro ben scritto) in cui i personaggi sono così ben strutturati da lasciare in ombra, quasi a guisa di scenografia teatrale, il controverso periodo storico delle Crociate in Terra Santa.
Romanzo di formazione, certo, che però si impernia su Eleonor senza essere la storia di un’amazzone d’antan e che, soprattutto, non divide la varia umanità in vinti e vincitori, ma in uomini e donne che combattono per i loro diritti, per ciò in cui credono anche se la legge che difende la tua persona, la tua libertà di scelta non è stata ancora sancita.
Profondamente umani, i mercenari di Eleonor, legati a Matilda de Braose (unico personaggio storico realmente esistito, ndr) da una promessa fatta in piena pre-adolescenza, non sono eroi senza macchia e senza paura; le loro motivazioni sono diverse, i sentimenti che nutrono gli uni per gli altri non riescono ad esprimersi o si sublimano divenendo altro e la Storia, inconsapevolmente scritta, li mette continuamente di fronte a degli aut aut tra la propria vita e la morte dell’avversario.
Chi ha apprezzato il film del 2005 a firma di Ridley Scott “Le Crociate” non resterà deluso dell’abilità descrittiva del giovane Sagliocchi, che ha saputo rendere altrettanto bene la disperazione di questi soldati di ventura che si muovono tra eserciti regolari e giochi di potere, tra ciambellani corrotti e sovrani ammantati di finta gloria, in quell’ inutile bagno di sangue che furono le spedizioni in Terra Santa, sotto l’egida di un Dio dai mille nomi che in battaglia -pensiamo- non si vide mai.