AMEDEO CARAMANICA
“I DINAMICI SFIGATI DI BAGNOLI”
“LE INDAGINI DELL’ISPETTORE VARRIALE”
TREDICESIMA PUNTATA
L’inattesa soluzione del Caso Pausilypon.
Si complica il caso di stalking contro la vice ispettrice Manna.
Alle sedici e trenta, infatti, erano già sul molo di Coroglio con due motoscafi della polizia di Napoli, venuti a prelevarli, per dare inizio alle operazioni. Si nascosero dietro lo sperone della cala di Trentaremi, in vista della Gaiola, e attesero. Come un orologio, alle diciotto, ormai quasi notte, ecco arrivare verso la Gaiola una motonave, a luci spente, che si fermò però a circa un miglio di distanza. Subito due motoscafi si diressero verso l’imbarcazione. Da Nisida intanto proprio in quel momento arrivava anche un Guardiacoste della Guardia di Finanza, chiamata dalla stessa dottoressa del p.m. Poliziotti e Guardia di Finanza coordinarono le forze, raggiunsero l’imbarcazione e, con un’operazione a tenaglia, condussero brillantemente a termine l’operazione di polizia. I delinquenti furono arrestati e la droga sequestrata. Poi d’accordo con la dottoressa della Procura, l’ispettore Varriale decise di dare la notizia della conclusione del “caso del Pausilypon” nella trasmissione di Telesensational, che andava in onda, come sappiamo, quella sera alle ore 21:00. Appena in tempo, quindi, di portare i delinquenti in caserma, e l’ispettore superiore Varriale, con l’ispettore ordinario Calopreso, raggiunsero Telesensational.
In trasmissione erano presenti, come al solito, Lidia Gufino, il criminologo Giorgio Aldobrandi e la giornalista Ersilia Fares, e, nientedimeno, Tony Talpa, per rendere più sensazionale la trasmissione, aveva invitato persino il Vice Questore Aggiunto, De Blasi, che, anche se era a riposo, aveva accettato per dire la sua e nel caso annunciare per l’indomani la chiusura senz’altro del caso.
Quando Varriale e Calopreso, dopo l’inizio della trasmissione, arrivarono e sedettero in fondo alla sala, il Vice Questore accolse l’ispettore superiore un po’ meravigliato, ma subito la meraviglia si tramutò in uno sguardo di gretto compatimento e, scosse la testa, quasi per dirgli:” Nientedimeno hai la faccia tosta di presentarti pure in trasmissione?! A prenderti le pernacchie? Povero Bastian contrario, stavolta il tuo intuito ti ha proprio fregato! … Spero che così imparerai a mettere i pali tra le ruote a chi fa fatti e non chiacchiere!”
La trasmissione, intanto, era già andata avanti per un buon pezzo e, ovviamente tutti si erano schierati per il delitto passionale commesso dal povero Gino Torre, ovviamente per tutti ben custodito in carcere.
La giornalista aveva passato in rassegna tutti gli indizi e il criminologo le aveva dato pienamente ragione, così che Tony Talpa aveva potuto concludere:<<Senza ombra di dubbio, quindi, con l’avallo anche del Vice Questore Aggiunto, dottor De Blasi, presente in mezzo a noi stasera, che domani, ci ha assicurato, consegnerà le prove del delitto del Pausilypon nelle mani del Gip, possiamo concludere che si è trattato di un delitto passionale e che l’autore è stato senz’altro il marito tradito, Gino Torre.>>
<<Non è vero! Gino Torre è innocente!>> gridò con tutto il fiato che aveva in gola la Mary Gatto.
<<Signora, ma come fa a dirlo? >> insistette Tony Talpa e proseguì: <<Tutte le prove sono contro di lui … Ce l’aveva a morte con il Fulgenzio, perché si faceva la moglie, il giorno prima alle prove aveva litigato in modo furibondo con lui davanti a tutta la Compagnia, minacciandolo di morte; ha confessato che si è ritirato a casa alle quattro, quando le riprese televisive sono finite alle due; non ha uno straccio di alibi per quelle due ore che lui dice è andato a zonzo per Via Caracciolo, senza poterlo dimostrare, quando la strada pullula di gente a quell’ora. Possibile che non l’abbia visto nessuno?>>
<<E non poteva vederlo nessuno, perché durante quelle ore non era a Via Caracciolo …>>, continuò a rispondere imperterrita la signora Gatto.
<<Veramente? E dov’era? Ce lo vuol dire, signora? Che ne sa lei?>>
<<Era con me …>>
Così l’attrice giovane, Mary Gatto, in un impeto d’amore per il Torre, si affrettò a confessare che non poteva assolutamente essere lui l’assassino, perché quella notte Gino Torre, per contraccambiare le scappatelle della moglie, era andato a casa sua, mentre il marito era partito, e se ne era andato solo all’alba.
<<Ha mentito, insomma, finora per non compromettermi>>, concluse.
Ovviamente ci furono subito recriminazioni e tafferugli in sala, soprattutto tra le due donne, che per poco non si menavano, quando una voce potente e sicura intervenne: <<E la signora Gatto ha pienamente ragione …>> Era la voce dell’ispettore Varriale.
Il Vice Questore trasecolò, si fece piccolo piccolo sulla sedia, e cercò di fulminare con gli occhi i due ispettori che l’avevano tenuto all’oscuro dell’eventuale nuova conclusione del caso.
L’ispettore Varriale capì l’antifona e rispose prima al suo capo:<<Dottò, è stato un colpo di fortuna di queste ultime ore. Purtroppo vi abbiamo cercato, ma non vi abbiamo trovato.>>
E lo sostenne immediatamente anche la dottoressa Nappi:<< È la verità, dottor De Blasi, anch’io l’ho saputo ne pomeriggio e ne ho potuto constatare anche l’assoluta veridicità … L’abbiamo cercata, le ho telefonato, ma non siamo riusciti a rintracciarla … >>
<<Insomma, signori poliziotti, si può sapere questa verità delle ultime ore? Ispettò, ci potete dire perché la signora Mary Gatto avrebbe ragione?>>, recriminò furioso Tony Talpa.
Si fece silenzio nello studio. Tutti si voltarono a guardare l’ispettore Varriale.
Questi si erse nella persona, si schiarì la gola, si prese una pausa lunga, per rendere più sensazionale la notizia, e cominciò: <<Ha ragione la signora Gatto, perché il dottor Fulgenzio, che non era uno stinco di santo, era impegolato in affari non molto chiari legalmente. Anzi … Infatti è morto a mare di fronte al Parco del Pausilypon, per un banale incidente, mentre si recava a parlamentare alla Gaiola con un boss della zona.>>
<<Noooh!!! Possibile?!>>, fu la reazione degli astanti. Ma Tony Talpa continuò a sostenere la sua tesi, anche se internamente gongolava per l’improvviso fuori programma e la nuova piega che avevano preso le indagini, novità improvvisa che avrebbe portato un’impennata agli indici di ascolto. Perciò subito reagì:
<<Non è vero, è una menzogna! … Gli indizi sono tutti a carico del Torre e quello che dice la signora è solo un tentativo di salvare il suo amante, ingannando anche voi, caro ispettore Varriale.>>
<<Mi dispiace per la tua trasmissione, caro Tony, ma proprio un quarto d’ora fa la dottoressa del p.m. e il Gip hanno convalidato il fermo degli spacciatori della Gaiola, e io sono in possesso di una prova che scagiona in pieno il Torre.>>
<< ‘E la pura verità …>>, sostenne la dottoressa Nappi.
<<Quale altra prova vi siete inventato, Ispettò?>> incalzò Tony Talpa all’indirizzo dell’ispettore superiore.
<<Un video che possiamo vedere benissimo, anche adesso, in trasmissione. Andrea, sei pronto? Hai collegato il video?>> << Pronto, Ispettò!>>
Il video fece ammutolire tutti, perché, oltre alla scena della morte del povero Fulgenzio a mare, con il volto del morto in primo piano, era stata ripresa anche la cattura di tutta la banda e la liberazione del Torre.
Allora l’ispettore sostituto commissario Varriale, rivolgendosi a Tony Talpa ad alta voce perché tutti lo sentissero, così concluse: <<Caro Tony, ricordalo sempre: “Parlar molto e dire il vero – purtroppo – è sempre un difficile sentiero” … Non ti pare?>>
<<Ispettore superiore Varriale, io perciò vi seguo scrupolosamente, perché voi condite sempre le mie trasmissioni di pepe genuino e sensazionale!>>
Immaginate che cosa sarebbe potuto succedere quando il Vice Questore Aggiunto poté agguantare da solo l’ispettore Varriale e l’ispettore Calopreso, se non si fosse intromessa subito la Dottoressa del p.m., che, d’accordo con i due, confessò che lei aveva telefonato quel pomeriggio a casa sua, ma una signora, forse la cameriera, aveva risposto che lui era allo stadio San Paolo a vedere la partita e non voleva essere assolutamente disturbato, perché era a riposo.
«E noi, mi scusi, dottò, abbiamo rispettato la consegna, tanto c’ero io a dirigere le nuove operazioni …»
A questo punto non potette più recriminare, anzi passò a fare buon viso a cattivo gioco, concludendo che: «Nientedimeno i suoi dinamici “sfigati” riuscivano a fare meraviglie anche senza di lui! …»
In commissariato addirittura ringraziò l’Ispettore superiore Varriale, che con la sua cocciutaggine e la collaborazione dell’ispettore Calopreso, aveva portato in porto un altro caso, e addirittura potette inneggiare agli uomini del suo Commissariato di periferia, come: «sfigati sì, ma dinamici e veraci risolutori contro ogni fallace prova …”
Così fu portato a termine anche “il caso del Pausilypon”. Il Torre divenne il nuovo impresario della Compagnia; si separò dalla moglie, Lidia Pardi, la prima attrice, che fu sostituita dall’attrice giovane, Mary Gatto, la quale, lasciato definitivamente a sua volta il marito, divenne sua nuova compagna, e, dopo appena tre settimane, la nuova “Compagnia Torre” poté debuttare nel teatro del Pausilypon, alla presenza di tutte le autorità.
Ovviamente un vero trionfo per l’ispettore Varriale, che, però, ebbe il tempo di goderselo solo per quel lunedì della nuova settimana, che se lo prese di riposo con tutta la squadra.
Purtroppo, anche se non in ufficio, quel lunedì di pausa, non riposarono Manuela e Franco alle prese con lo stalking di “Lupariello” che, sempre più “allupato”, non accennava a finirla con melensi e sdolcinati messaggi come: «” Sei sempre bella, piena di fascino, come vorrei stringerti a me!”; “Mi manchi, mi manchi da morire … Perché non rispondi?”; “Faccio forza al mio cuore, ma la passione continua a divorarmi …”; “Se t’interesso anche un po’, rispondimi, non lasciarmi nel buio totale …”; “Hai un corpo che suscita pensieri peccaminosi, e io voglio peccare con te … Rispondi, incontriamoci, pecchiamo …»; “No, non mi rispondi … Allora godi per le mie pene d’amore … Sei una masochista …»
«E stu figlio di puttana, cominciò Ruotolo sempre più adirato, insiste sa! Per la miseria, ma quando mi dai la possibilità di beccarlo? Gliele devo far uscire a schiaffi e pugni tutte queste sdolcinate stronzate a buon mercato che ti rifila …»
«Franco, io sono convinto che prima o poi stu disgraziato mi lascia in pace. Sempre così sta gentaglia, se non gli dai spago, prima o poi si stanca e la smette.>>
«E se non la smette, io, te l’ho detto, ho il metodo per individuarlo… E allora è meglio che scumpare d’a circolazione, ca sinnò ‘o faccio mille piezze e ‘o votto dint’a munnezza!>>
«Sempre esagerato!>>
«Nientemeno! Io a te te capisco sempre meno …!>>
«O denunciamo, Franco, e ‘o mannamme ‘ngalera nun basta?!>>
«E va bene, ‘o mannamme sulo ‘ngalera … Ma io credo che ‘na lezione cchiù sustanziosa se la meriterebbe proprio stu bastardo!>>
«Noi siamo servitori della giustizia, ci pensa lei …»
«E va bene. Lasciamo che ci pensi la giustizia … Se vuoi così, così sia … Ma m’’o vuò passà stu maledetto cellullare?»
«Aspetta. Io spero sempre che si ravveda, altrimenti la prossima volta passiamo all’azione e la facciamo finita. Va bene?>>
«E va bene, aspettiamo. Facciamolo campare un altro poco a stu maledetto lupacchiotto assatanato! O veramente godi da masochista, come ha detto lui, per le sue pene d’amore! >>
«Franco, ma per piacere!>> E la diatriba “stalkeristica” finì lì.
Meno male che per quel lunedì di riposo non arrivò nessun tipo di stalking.
Anzi i due giovani pensarono che lo stalker finalmente si fosse messo l’animo in pace.
Ma voi pensate che lo stalker veramente aveva rinunciato finalmente al suo quotidiano stalking contro la vice ispettrice? E il martedì successivo secondo voi fu proprio un risveglio tranquillo e riposato quello del vice ispettore Varriale?
Alla prossima puntata le risposte.