Ci sono libri che più degli altri scalano rapidamente le classifiche dei “libri più venduti” diventando veri e propri casi editoriali. E’ quanto accaduto per l’ultimo libro di Matteo Bussola: “Il rosmarino non capisce l’inverno” edito da Einaudi.
Tre edizioni in sole due settimane. Merito della convulsa comunicazione che arriva dai social? Merito del titolo che incuriosisce? Merito della bellissima copertina realizzata dallo stesso Bussola? Merito dell’espediente della cartolina a tiratura limitata con un’illustrazione sempre realizzata da Bussola che solo pochi e fortunati lettori sono riusciti ad ottenere? Sicuramente merito di tutto ciò, ma una volta che avrete girato l’ultima pagina del libro direte “Merito anche della scrittura di Matteo Bussola”, una scrittura semplice, sciolta, che però scava, si insinua, produce scossoni.
“Il rosmarino non capisce l’inverno” di Matteo Bussola
Una donna sola che in tarda età scopre l’amore. Una figlia che lotta per riuscire a perdonare sua madre. Una ragazza che invece non vuole figli, perché non sopporterebbe il loro dolore. Una vedova che scrive al marito. Una sedicenne che si innamora della sua amica del cuore. Un’anziana che confida alla badante un terribile segreto.
Le eroine di questo libro non hanno nulla di eroico, sono persone comuni. Fragili e forti, docili e crudeli, inquiete e felici, amano e odiano quasi sempre con tutte sé stesse, perché considerano l’amore l’occasione decisiva.
Cadono, come tutti, eppure resistono, come il rosmarino quando sfida il gelo dell’inverno che tenta di abbatterlo e rinasce in primavera nonostante le cicatrici.
Recensione
Avrei acquistato questo libro anche se fosse stato il meno venduto in assoluto. A spingermi all’acquisto più che il passaparola dei lettori e/o i dati riportati dalle classifiche, la copertina. Bellissima! Meravigliosa l’illustrazione! Azzeccatissima la scelta dei colori!
Non avevo mai letto un libro di Bussola, ma avevo grandi aspettative. Leggo i suoi post su Facebook e quelle che generalmente sono quasi “comunicazioni di servizio” con Bussola diventano mini racconti a volte divertenti, altre volte più gravi, sempre e comunque in grado di infondere emozioni e offrire spunti di riflessione.
“Il rosmarino non capisce l’inverno” è un libro effetto diesel; si lascia apprezzare man mano che si va avanti nella lettura. Quella che sembra essere solo una raccolta di racconti ben confezionati, a un certo punto abbassa la maschera e mostra la sua vera identità. Non una raccolta di racconti, ma un romanzo.
E’ un libro che i lettori più voraci leggeranno in poche ore; è un libro in cui molte lettrici ritroveranno una parte di se stesse. Amori, delusioni, paure, dispiaceri, rancori, dubbi, sconforto, ma anche ravvedimenti, come quelli sopraggiunti nell’animo di “Sara, una ragazza così fortunata” e disordine, confusione, squilibrio, come quelli che minano la stabilità di Rosi.
“Ma per una mamma i figli non crescono mai, neanche se sono alti come pertiche, perfino quando hanno figli anche loro, come la mia Mimmi, che un’estate ha avuto un pancione meraviglioso. Era ancora più bella, era così felice, radiosa. Se oggi chiama le chiedo come sia andata a finire, con quel pancione là. Tanto non chiamerà, lassù alla colonia possono telefonare solo uno alla volta e chissà quanti bambini e bambine ci sono. Spero comunque che non lo faccia oggi, perchè la signorina dice che devo andare a un funerale perchè Mimmi è morta e allora verrà a prendermi la ragazza sempre triste. Ma Mimmi non può essere morta, quando mai i figli muoiono prma dei genitori?”
Ho comprato il libro per portarlo con me in vacanza. L’ho preso in una grandissima libreria di un centro commerciale insieme ad altri libri. Tornata a casa la meravigliosa scoperta. Nel mio “rosmarino” c’era l’introvabile e ambita cartolina con l’illustrazione realizzata da Bussola che ora campeggia sul mio frigorifero sostenuta da un magnete in attesa di una migliore collocazione.
E voi siete riusciti ad averla?