Le scarpe del flâneur è la nuova raccolta di poesie di Jonathan Rizzo edita da Ensemble – prefazione a cura di Marco Incardona.
Le scarpe del flâneur di Jonathan Rizzo
“Per leggere la poesia di Jonathan Rizzo bisogna essere in grado di andare a spasso con il poeta. Non esistono altre chiavi di lettura possibile. E non è un caso che il titolo della raccolta sia quello de Le scarpe del flâneur. Non solo perché questo riconduce a Baudelaire, al padre della poesia moderna, questo sarebbe facile, quasi scontato. La flânerie è lo stato d’animo per antonomasia del poeta moderno.” – con queste parole Marco Incardona ci introduce nell’ammaliante, e a tratti canzonatorio, mondo di Jonathan Rizzo.
Senza lacci: Impressioni alla ricerca del tempo perduto
(Un omaggio postdatato all’illusione parigina)
In un mondo di piccoli uomini
un normale sognatore
è visto come un pazzo.
Luminoso come un mandarino
abbandonato sull’asfalto.
Incurante di pioggia e sole
scherzanti con i sandali degli Dei
mentre il cielo di Parigi
sorride in un arcobaleno di risa
nel vedermi antico amico a zonzo
sui boulevards alla ricerca del tempo perduto.
(da Le scarpe del flâneur)
In questi primi versi di Senza lacci: Impressioni alla ricerca del tempo perduto (Un omaggio postdatato all’illusione parigina), Rizzo sgambetta per le strade della ville lumière ben sapendo che ciò di bello vedono i suoi occhi ed il suo cuore, pochi riusciranno a vederlo. Egli sa di essere denigrato, eppure tale consapevolezza non scalfisce minimamente la sua convinzione, quella di “essere poeta fino all’ultimo respiro, costi quel che costi.”
“I poeti camminano ogni istante accanto a persone per cui la poesia non vuol dire assolutamente nulla” – continua Inacardona nella sua prefazione – “Scrivere poesia significa portare in sé il dolore di questo silenzio, di questo impossibile dialogo. Significa portare con sé il dolore del mondo e sapere che in pochi, per non dire nessuno, saranno in condizione di dare un qualche sincero riconoscimento.”
Tu e io
Tu e io, le due grandi illusioni,
preziose emozioni.
Vorrei fossi qui
a dare sapore allo spazio e il tempo,
al sale e al pepe.
Gli uomini come sono stupidi.
Noi due ne siamo l’esempio da manuale.
Convinti di poter ingannare
le litanie del passato
con le cantilene del futuro.
Quando a esistere
è solo un eterno disperato presente
da colmare.
Non siamo astratti,
tu e io carne e sangue
qui e ora,
anime in pena,
cuori cedevoli
in cerca l’uno dell’altra,
ma tirannizzati da due grandi imbecilli
di cui siamo innamorati.
(da Le scarpe del flâneur)
L’autore
Jonathan Rizzo nasce a Fiesole nel 1981. Di origini elbane, cresce e studia a Firenze fino alla Laurea magistrale in Scienze storiche. Da lì si trasferisce a Parigi per scrivere il suo primo libro, L’illusione parigina (Edizioni Porto Seguro, 2016). Nello stesso anno entra nell’antologia di Affluenti, nuova poesia fiorentina (Ensemble). Nel 2017 pubblica Eternamente Errando Errando (Edizioni La Signoria). Nell’autunno del 2018 pubblica la silloge poetica “La Giovinezza” per l’edizioni Ensemble di Roma. Nel 2019 vince il premio poetico “Le Parole nel Cassetto” edito dal caffè letterario de Le Murate di Firenze.
Dal 2020 dirige e presenta il programma radiofonico “Al bar della poesia” sulla web radio Garage radio ed è direttore artistico della programmazione culturale del caffè letterario Volta Pagina di Pisa.
Durante questo periodo di “clausura” viene pubblicato nell’antologia poetica “Congiunti” per l’edizioni Ensemble di Roma e pubblica il suo quarto libro personale, “Le scarpe del Flaneur”.