Dopo il successo di Inferno dentro (2018), il secondo capitolo della saga dell’ispettore Rolando Lanzi. Claudio Marcaccini torna con L’erede del tempo (Edizioni Haiku).
“L’erede del tempo” di Claudio Marcaccini (Edizioni Haiku)
L’ispettore Rolando Lanzi torna in azione, diviso tra il suo dovere di poliziotto in una Roma brutale, dominata da un’alleanza tra bande spietate, e la responsabilità di non potersi più muovere come un lupo solitario. A questo si aggiunge un misterioso omicidio che ha il sapore dell’intrigo internazionale e un nuovo inaspettato collega le cui facoltà scavalcano di molto la sfera del normale. Gli eventi portano Rolando a interrogarsi sull’infinitamente grande, su cosa si nasconde nel cosmo siderale, al di là della comprensione umana, mentre la vita lo sbatte contro una realtà sporca, spietata e letale.
“Ho trovato un amico che forse non rivedrò mai più in vita mia e al diavolo la storia degli alieni e dei poteri mentali.
Un amico è un amico anche se proviene da un altro pianeta.”
Da L’erede del tempo
– Per essere un agente segreto – lo interrompo – non conosci molto bene le persone, in particolare le donne.
– Cosa vuoi dire?
– Diciamo che nella stragrande maggioranza dei casi, se un uomo è attratto da una donna cerca solo di trovare un modo per farle allargare le gambe.
– Sei un poeta.
– Zitto e ascolta: una donna, invece, nella stragrande maggioranza dei casi, fa l’amore con un uomo solo se è sentimentalmente coinvolta. Credimi Gigione, noi al loro confronto siamo delle merde.
La mente vola ad Armida, la donna che sembrava smentire queste mie affermazioni, ma che in fondo mi ha sempre insegnato che il mondo è più complesso delle mie facili formulette e che un’amicizia a volte è una maschera comoda per qualcosa di diverso. Per questo mi ha cercato, rintracciato, ha scoperto del mio matrimonio e si è fatta da parte. Sono stato cieco come solo un uomo può essere. Gli occhi si riempiono di lacrime e Luigi se ne accorge.
– Sei una brava persona Rolando.
– Di che diavolo parli?
– Stai pensando ad Armida, ti sei reso conto del suo amore per te.
– Smettila.
– Ascolta Rolando, domani mattina devo rientrare in America ma ti prometto che tornerò presto. Anche io voglio giustizia per Armida. Potrò sembrare un pezzo di ghiaccio, come diresti tu, ma sono coinvolto fin nelle ossa.
– Ora sei tu il poeta. Comunque, almeno ufficialmente, non è un tuo problema e sarà un’azione piuttosto pericolosa. Anche volendo non vedo come tu possa tornare a Roma in tempo.
– Ho il teletrasporto, lo hai dimenticato?
– Guarda che se hai deciso di farmi incazzare, questa volta non ti riesce.
Sorride mentre ingoia l’ultimo sorso di birra.
– Prima che te ne vada, voglio dirti che è stato un piacere lavorare con te.
– Facciamo così, – risponde, – questa sera paghi tu, la prossima volta le birre le offro io.
– Sei pure spilorcio, Arias.
Scoppiamo a ridere, ma gli do retta. Pago il conto e lasciamo il locale. Lo vedo andare via, mi viene la tentazione di seguirlo, vorrei vedere se girato l’angolo sparisce di nuovo nel nulla, ma non lo faccio. Ho trovato un amico che forse non rivedrò mai più in vita
mia e al diavolo la storia degli alieni e dei poteri mentali. Un amico è un amico anche se proviene da un altro pianeta.
L’autore
Claudio Marcaccini nasce a Roma nel 1958. Laureato in Sociologia, sposato con due figlie vive dalla nascita a Roma. Si arruola nel 1978 nell’allora Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Nel 1979 entra nel Centro Elaborazione Dati della Polizia e nel 1981 transita dal ruolo operativo al ruolo tecnico. Nel 2012 si congeda andando in pensione con il grado di Perito Tecnico Superiore – Sostituto Direttore Tecnico, (equivalente di un Sostituto Commissario) e rimane ancora oggi nell’ambito tecnologico delle Interforze di Polizia come consulente informatico. Nel 2018 pubblica Inferno dentro (Edizioni Haiku), il suo romanzo d’esordio. L’erede del tempo è il suo secondo romanzo.