Il libro Live, La televisione – modelli teorici e percorsi d’analisi a cura di Massimo Scaglioni e Anna Sfardini tratta della televisione come mezzo di comunicazione che ha caratterizzato la storia contemporanea dell’Europa e del Nord America dalla fase archeologica dagli anni trenta del Novecento, quando la sperimentazione tecnologica della “radio” con le immagini” si legava alla fascinazione dei primi ascolti condivisi in luoghi pubblici, mediante il processo di istituzionalizzazione di servizi regolare di broadcasting e di modelli piuttosto diversificati di paese in paese fra la seconda metà degli anni quaranta e l’inizio degli anni cinquanta e di progressiva domesticizzazione del modus per arrivare gli anni più recenti contraddistinti dall’esplosione dell’offerta e delle forme di distribuzione della frammentazione e personalizzazione del consumo, dalla progressiva “convergenza” fra l’industria televisiva e altri compartimentali (come le telecomunicazioni ed i media digitali).
Live, La televisione
Negli ultimi anni a causa della progressiva digitalizzazione e convergenza nel sistema televisivo con il conseguente aumento del numero di canali, delle piattaforme ed offerte sia lineari, sia non lineari disponibili, la promozione televisiva è connessa a tutta l’attività di comunicazione volta a raccontare l’identità delle reti e la qualità e ricchezza dei loro programmi, è stato oggetto di una crescita esponenziale per quantità e rilevanza ed in parallelo, di una progressiva riscoperta a livello critico nella ricerca accademica nel paesi anglosassoni.
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Nel 2012, il sistema televisivo italiano è approdato di piena novità nel rispetto ai decenni precedenti che ha interessato (e continua ad interessare) molteplici elementi del mercato degli attori i pubblici fino alle tecnologie.
In sostanza, l’industria televisiva che non mostra ogni segno di “vivacità” dinamismo che la collocazione tra i settori strategici dell’economia e dell’innovazione nazionali in un’analisi dei flussi direzionali ed organizzativi che governano le principali aziende del settore, mette in risalto la capacità adattamento del comparto alle sfide imposte dalla digitalizzazione e dalla globalizzazione.
Dal 1990, circa, il pubblico italiano poteva scegliere tra due opzioni, la televisione analogica terrestre e televisione digitale satellitare. (DVB– S). Questa piattaforma satellitare è stata la prima tecnologia televisiva digitale a diffondersi in Italia.
Sul piano normativo comunitario tutti i paesi europei hanno dovuto spegnere tutti i trasmettitori ed i ripetitori analogici terrestri sostituendoli con quelli di nuova generazione della televisione digitale terrestre. Questa piattaforma chiamata internazionalmente Digital Video Broadcasting Territorial (DVB R – ) rappresenta una nuova tecnologia televisiva che prevede trasmissione di segnali digitali di antenne terrestri.