Un urlo, quello di Dio, che attraversa i secoli e giunge fino a noi per scuoterci.
Nel libro “L’urlo di Dio. Perché non lo senti?”, edito dalla Editrice San Paolo ed acquistabile al costo di 16 euro, il Cardinal Angelo Comastri mette in rilievo realtà apparentemente lontane tra loro, ma unite dal filo conduttore della capacità di ascoltare il grido di Dio.
Giovanni XXIII, Benedetta Bianchi Porro, delle quale è in corso la causa di beatificazione, e Jacques Fesch, un assassino di 24 anni: tre esistenze lontane nel tempo e nello spazio, una stessa tensione verso l’Assoluto.
“Eppure la situazione in cui viviamo chiederebbe un suo intervento. Se guardiamo ai Vangeli, c’è un particolare impressionante che merita un approfondimento. Tre evangelisti (Matteo, Marco e Luca) concordemente riferiscono che Gesù, prima di morire, gridò con tutte le sue forze”
Invece il peccato è l’urlo rabbioso di Satana che esce dalle azioni vili, sia verbali sia materiali, di un uomo per cercare di sporcare la gloria di Dio.
Uno di questi è la bestemmia che è il frutto più velenoso che può scaturire da un lampo di follia ed è il segno più palese dell’odio e del disprezzo verso Dio, e chi pecca contro Dio anche con la semplice bestemmia, tenta di mettersi sotto i piedi il Signore Dio, infinitamente grande, santo ed onnipotente. La bestemmia è il più grande atto di stupidità, perché fa dell’uomo un nemico di Colui che vorrebbe essergli amico, padre, benefattore e salvatore ed il segno rivelatore di un animo bovino, manifestazione di volgarità, grossolanità e poca intelligenza, perché una persona fine ed intelligente sa trovare altri modi per far sbollire un momento di tensione.
Comunque quando pecchiamo ci allontaniamo dal Signore perché tentati da Satana ed una prova tangibile è la cattiveria umana nel mondo, come riportano mezzi di comunicazione di massa. Dopo aver creato l’uomo, Dio non lo ha condannato all’ isolamento, prigioniero della terra, ma lo ha invitato al dialogo, a librarsi verso il Cielo, a ricambiare il suo amore, a vivere nel conforto di un pieno abbandono e di una piena fiducia in Lui.