Il libro di Maurizio Matteo Decina “La banda larga –Opportunità e pericoli dell’Italia digitale” edito da Castelvecchi Editore è basato sulla forza dei numeri, e vengono evidenziati gli effetti sulla collettività di un intero sistema politico, industriale e finanziario.
Basterebbe scrivere che le maggiori fonti statistiche ci posizionano agli ultimi ranghi della classifica mondiale e che la banda larga è sinonimo di crescita, sviluppo ed occupazione.
E non occorre, per la verità, neanche utilizzare una prosa critica con particolari giudizi o commenti in quanto i numeri sono cartesiani.
Sono chiarissimi, ad esempio, i bilanci di aziende come Telecom Italia, della privatizzazione ad oggi, passando per Opa, fusioni, acquisizioni, cessioni, esuberi e regimi di solidarietà.
Eloquenti le interrogazioni parlamentari. E sono altrettanto chiari i conti dello Stato e di tutte le amministrazioni pubbliche, gravate da un onere finanziario che divora il futuro delle nuove generazioni ostacolando il progresso.
Oggi, a distanza di 20 anni esatti dal lancio del «Progetto Socrate bloccato un istante dopo la privatizzazione di Telecom il governo torna ad interessarsi del tema della banda larga in seguito alla constatazione di questo insuccesso decennale.
Ben venga una sana e costruttiva discussione nell’interesse del Paese che ha portato al lancio di un progetto di investimenti da 6 mila miliardi e l’autore si domanda se sia plausibile un ritorno dello Stato in tema di innovazione e sviluppo, con un processo inverso a quello delle privatizzazioni e si domanda se un paese come il nostro sia pronto a questa sfida epocale.
RECENSIONE
MAURIZIO MATTEO DECINA
LA BANDA LARGA
Opportunità e pericoli dell’Italia digitale
Nota introduttiva di
ELIO LANNUTTTI
2015 CASTELVECCHI EDITORE
COSTO 14,50 EURO