Non una guida di viaggio, non un’autobiografia, “Mi prendo e mi porto via” di Elisa Paterlini e Luca Golinelli, edito da Mondadori, è molto di più. E’ un invito a sognare, a prendere coscienza che la vita di ognuno di noi può cambiare direzione, che si può essere protagonisti e non spettatori della propria vita.
“Mi prendo e mi porto via” – Diario emozionale di due viaggiatori (Mondadori)
“Ciao, sono Elisa, quella con gli occhi azzurri e la valigia sempre pronta”
“E io invece sono Luca, quello col cappello in testa e che vede il mondo a fumetti”
Così Elisa Paterlini e Luca Golinelli ci introducono nel loro fantastico mondo raccontato in parte nel loro primo libro che porta lo stesso titolo del loro blog e delle loro pagine social “Mi prendo e mi porto via”. Un libro che è un viaggio nel viaggio. Sei destinazioni per uno spaccato di ciascun continente. Un mix di consigli utilissimi e di rapida consultazione grazie ad un’accurata grafica che solletica non poco la curiosità del lettore. Trafiletti colorati, disegni e tantissimi meravigliosi scatti che consentono ai lettori di pregustare i luoghi descritti dagli autori.
Racconti di cuore (non a caso il sottotitolo è “Diario emozionale di due viaggiatori”). Tra Elisa e Luca la scintilla è scoccata proprio durante uno dei loro viaggi. Da allora di “strada” insieme ne hanno fatta tanta, non solo viaggiando, ma anche crescendo professionalmente. Da viaggiatori per diletto sono diventati blogger, content creator, tutor, autori. Oggi la loro pagina social conta ben 199mila follower su Instagram.
“Fai della tua vita ciò che vuoi”
Il messaggio che Elisa e Luca intendono lanciare anche con questo loro primo libro, oltre che con le loro pagine social, è “Fai della tua vita ciò che vuoi”.
Ogni viaggio arricchisce. Da ogni viaggio si torna in parte trasformati. Gli autori di “Mi prendo e mi porto via” lo sanno bene. Insieme hanno visitato oltre 70 paesi del mondo. Le loro esperienze sono tutte raccontate sui loro canali social.
Lo scopo è quello di abbattere molti pregiudizi come quello di non poter essere una famiglia per il loro stile di vita considerato “poco tradizionale”. Oggi Luca ed Elisa non solo sono una coppia, ma sono una famiglia. Il loro primo libro è dedicato proprio a Manina, il loro bellissimo bambino che oggi ha circa 10 anni.
Sulla nascita di Manina e sui tabù legati alla gravidanza, Elisa ci ha speso un capitolo intero (quello dedicato all’Argentina) in cui racconta che, dopo aver saputo di essere incinta, si è interrogata ripetutamente sul suo futuro di donna, di viaggiatrice, di mamma.
“E adesso? Che cosa dovevo fare con i viaggi? Era ora per me di mettere la testa a posto e trasformarmi in una mamma devota?”
Secondo la maggior parte delle persone la risposta sarebbe stata (allora come oggi): “Sì, ti devi rassegnare. Devi crescere tuo figlio. Fine dei viaggi. Fine dei sogni.”
Elisa, invece, d’accordo con Luca, ha continuato per la sua strada e, un giorno, guardando Manina felice e pieno di stupore per quello che i suoi occhi stavano vedendo durante uno dei loro viaggi, si è rifatta la domanda:
“Può una viaggiatrice essere madre?”
La risposta è nello sguardo di mio figlio.
La risposta la troviamo anche in una frase dell’amatissimo Gianluca Vialli riportata nel libro, nel capitolo che riguarda le Canarie.
“La vita è per il 20% quello che ti succede e per l’80% come tu reagisci a quello che ti succede”
“Mi prendo e mi porto via” è un invito ad allargare i propri orizzonti, che non vuol, dire necessariamente fare viaggi transoceanici, ma significa provare a guardare il mondo con occhi nuovi, da altre angolazioni, lasciarsi ispirare e trasportare dal proprio cuore, non soggiacere alle regole imposte dalla nostra società che ci vuole tutti “in tiro” pronti a sfidare il mondo, piuttosto che a viverlo.
Un libro utile. Un libro bello. Un libro che può cambiare la vita a qualcuno.
Buona lettura!
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