“Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone” edito da Einaudi è l’ultimo capitolo della serie di Maurizio de Giovanni dedicata alla nota squadra del commissariato di Pizzofalcone composta dai cosiddetti “bastardi” (poliziotti dal passato difficile).In “Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone”, la squadra del commissariato di Pizzofalcone si trova a fronteggiare un caso molto complesso che si sviluppa in una Napoli bagnata da una pioggia che, con il suo incessante scrosciare, diviene un vero e proprio personaggio in grado di amplificare la sensazione di tensione e angoscia che permea la storia.
“Ci sono citta attrezzate per i nubifragi.
Lunghe teorie di portici, per esempio, con negozi e caffè, dove ci si può persino dimenticare della bufera che infuria e passeggiare senza uscire allo scoperto, buongiorno e buonasera, toccandosi la visiera del cappello, la signora al braccio e l’ombrello asciutto […] Ma ci sono, di contro, città dove la pioggia non è contemplata.Perchè lo stereotipo racconta di un sole perenne o perchè l’azzurro del cielo riflesso del mare è il simbolo consolidato del territorio, o perchè le canzoni questo dicono e nei film non piove mai: sta di fatto che in tali dannati e sfortunati luoghi la pioggia cade eccome, proprio come altrove, e lo fa con la stessa imprevedibilità di un terremoto o di un’eruzione.”
La trama si dipana attorno a un enigmatico omicidio.
Vittima di un brutale assassinio l’Avv.Leonida Brancato, imbattibile penalista da diversi anni in pensione.A volerlo morto in tanti, compreso il figlio al quale il valente avvocato non ha voluto cedere il suo prestigioso studio.
Palma, Lojacono, Aragona, Di Nardo e tutti gli altri “bastardi” trovano non poche difficoltà nel condurre l’indagine.Ad incupirli, oltre alla possibilità che l’indagine passi alla questura centrale, anche la pioggia incessante che da giorni avvolge la città e che sembra aggravare il peso dei demoni che ognuno dei “bastardi” si porta dentro.
A mio avviso, uno dei punti di forza della vicenda è la tormentata storia d’amore tra il vicequestore Luigi Palma e il vicesovrintentente Ottavia Calabrese.
“E tu invece credi sia facile per me vivere due esistenze?Domandarmi ogni singolo minuto dove sei, cosa stai facendo, se stai bene o mi tradisci?
Sì, perchè io ho paura di essere tradita: tu sei solo, non devi rendere conto a nessuno, e avresti mille motivi per cercarti una più giovane, più bella e soprattutto meno legata di me.E non sono incoerente: io lo so che chi mi sta a fianco non possiede niente di me.
Ho un cuore soltanto.Ed è tuo, quel cuore.”
Altro punto di forza il personaggio di Giorgio Pisanelli di cui leggo avendo in mente il volto e la voce di Gianfelice Imperato.
Anche questa volta de Giovanni non solo racconta una storia di crimine e indagine, ma riesce a immergere il lettore in un universo fatto di luci e ombre, di fragilità e di forza, mostrando ancora una volta perché i “bastardi” di Pizzofalcone con il loro bagaglio di esperienze, traumi e speranze che influenzano il loro modo di affrontare il lavoro e la vita, siano entrati nel cuore di tanti lettori.
Un libro consigliato a chi ama le atmosfere cupe, i personaggi complessi e le storie che sanno andare oltre la semplice indagine poliziesca.