Un viaggio nell’arte e nell’archeologia attraverso l’esperienza umana.Non solo nozioni, ma emozioni. É ció che il direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel ha voluto trasmettere con il libro “Pompei La città incantata” edito da Feltrinelli, presentato ieri sera presso il Teatro Di Costanzo-Mattiello di Pompei.
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“Pompei La città incantata” (Feltrinelli) di Gabriel Zuchtriegel
Un libro dove passione e bellezza, presente e passato si fondono dando vita a quello che da sempre è l’intento di Zuchtriegel: rendere fruibile il sito anche e soprattutto a chi il sito non lo frequenterebbe mai, ovvero accendere un fuoco – quello della passione – e non semplicemente riempire un sacco – quello delle nozioni.
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“Perchè l’antico parli occorre vivificarlo; occorre essere mossi da una spinta, dal fuoco della passione.
Per questo motivo il libro non racconta le rovine di Pompei come ci si aspetterebbe da un saggio, ma come un’esperienza di vita personale” – ha spiegato Zuchtriegel.
La città incantata, l’Effetto Pompei
“Il titolo in italiano del libro che è diverso da quello in tedesco, punta i riflettori sull’incanto di Pompei.Nel cercare il titolo più adatto ho pensato a “La città incantata”, il capolavoro del cineasta giapponese Miyazaki, ma anche al libro “La montagna incantata” di Thomas Mann.
Pompei è una città incantata perchè ha subito un’interruzione brusca.Tutto è rimasto così com’era nel contesto d’utilizzo: il pane nel forno, le pentole sul fuoco.
I ritrovamenti non raccontano solo l’architettura e l’arte, ma la storia, la vita di una civiltà.” – ha spiegato il direttore del Parco Archeologico di Pompei.
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Il vero tesoro, dunque, quello che è giunto a noi dopo l’eruzione del 79 d.C., è la storia sociale e culturale di una civiltà.Zuchtriegel racconta dell’Effetto Pompei e della caducità umana attraverso le sue esperienze personali e il suo percorso di studi che da Weingarten, cittadina del Sud della Germania dove è nato, lo ha portato prima a Berlino dove si è laureato in Archeologia Classica, poi a Bonn dove ha conseguito il dottorato prima di approdare in Campania, a Paestum nel 2015 e a Pompei ne 2011.
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“Sogno di volare”, Pompei, un sito che parla ai giovani
Con Zuchtriegel sul palco del Teatro Di Costanzo-Mattiello anche il prof.
Gennaro Carillo e la giovanissima Maria Francesca Asilo, studentessa coinvolta nel progetto “Sogno di volare” che ha visto la partecipazione di tanti studenti delle scuole superiori ai quali, attraverso il teatro, non è stato trasmesso un mero accumulo di erudizione, ma un modo di vivere, un modo di crescere e Maria Francesca, ieri sera, ne è stata testimone.
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“Quando ho visto ciò che hanno realizzato i ragazzi coinvolti nel progetto “Sogno di volare” ho pianto perchè ho visto qualcosa che superava di gran lunga ciò che avevo sognato.Ho visto i ragazzi trasformati, tanto da non riconoscerli subito, nonostante alcuni di essi li conoscessi bene.” – ha rivelato Zuchtriegel con gioia, orgoglioso del pieno coinvolgimento dei ragazzi che hanno creduto nel suo sogno.
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“Lo spettacolo messo su dai ragazzi delle scuole del territorio vesuviano è approdato finanche a Ravenna dove è stato registrato il sold out. Uno spettacolo nato dalla riscrittura di una commedia di Aristofane – ha aggiunto l’archeologo – Ad essere coinvolti i ragazzi di una scuola del nostro territorio.
Una scuola dove non si studia il latino ed il greco.I ragazzi hanno imparato a conoscere Aristofane, ad apprezzarne i testi e a capire quanto sia ancora attuale.”
La cultura può davvero cambiare la vita delle persone
“Sogno di volare è un progetto che ha spiccato il volo e ciò dimostra che Pompei è un sito che può parlare a tutti, non solo a quelli che naturalmente gli si avvicinano perchè la cultura può davvero cambiare la vita delle persone” – ha concluso Zuchtriegel.