RIFORMA La divisione della casa comune europea (1490 – 1700)
Premessa di Adriano Prosperi
Il libro di Diarmaid Macculloch, “La divisione della casa comune europea (1490 – 1700)”, edito da Carocci Editore, ed acquistabile al prezzo di 24 euro, afferma che nel periodo della Riforma abbiamo avuto uno sviluppo all’interno delle culture storiche nazionali : ma esso ha anche sviluppato temi specifici ed avanzato interpretazioni diverse a seconda dei temi, dei problemi di ciascun paese.
Secondo l’autore del libro, la storia della Riforma è la fine della storia dell’unità europea, ed il tema del suo racconto è incentrato sul come la Casa Comune Europa si divise, e poiché l’oggetto del racconto è la divisione di un’eredità comune, un tema primario è l’attenzione ai termini ed ai concetti: è necessario restaurare il significato originario delle parole, quello che esse avevano prima che la divisione del patrimonio culturale comune ne spezzasse ed alterasse il significato.
La forza delle idee spiega perché la riforma fu un fenomeno capace di coinvolgere un intero continente grazie all’uso della lingua latina, che tutte le persone di una certa istruzione sapevano parlare e scrivere, i rivoluzionari religiosi poterono così diffondere il loro messaggio superando le frontiere linguistiche, fino a farlo penetrare nei ceti di cultura meno elevata.
Il libro si conclude con la trattazione del come ci si potesse sentire e vivere nell’Europa delle riforme, delle controriforme e ciò significò provare l’esperienza di un’epoca di cambiamenti in cui fu il tempo stesso a cambiare letteralmente e quel mutamento si trasformò in un caos a causa della Riforma.
Ma sia la Riforma sia la controriforma, furono responsabili di molti spargimenti di sangue, posero termine prematuramente e distrussero migliaia di vite umane nel corso della guerra combattuta tra cattolici e protestanti.
Il testo, scritto con un linguaggio chiaro e lineare, ed invitante alla lettura, ci deve far comprendere che non vi devono essere divisioni tra le due religioni anzi ci dovrebbe essere il dialogo anziché le guerre di religione che hanno causato molto spargimento di sangue come si sta verificando con l’islamismo, che ha causato molte vittime attraverso la strumentalizzazione della religione islamica per attaccare l’Occidente.