È stato presentato mercoledì 14 giugno al Caffe Arabo di Piazza Bellini, il libro di Egidia Beretta Arrigoni dal titolo “Il viaggio di Vittorio” edito da Dalai. Presente l’autrice.
Nel salotto a cielo aperto di Piazza Bellini, sita nel centro storico di Napoli, il Caffè Arabo ha ospitato la presentazione del libro di Egidia Beretta Arrigoni dal titolo “Il viaggio di Vittorio”. L’evento è stato organizzato da Omar Suleiman della Comunità Palestinese Campania, presenti Maria Rosaria Greco, curatrice della rassegna Femminile Palestinese di Salerno e il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.
Erano in molti ieri sera alla presentazione di questo libro, l’atmosfera era pregna di commozione; ascoltare, incontrare ed emozionarsi attraverso i ricordi di una madre orgogliosa, sofferente, dignitosa e riservata è stato oltre il patos. Lei e Vittorio erano tutt’uno, sì, perché anche nel firmare gli autografi al libro lei scrive: “Ad…con Vittorio nel cuore, Egidia”.
L’autrice Egidia Beretta, si è presentata con la sua voce misurata, accorta in ogni parola, perché ogni singola sillaba fosse solo ed esclusivamente mirata a raccontare nel modo più giusto e reale chi era Vittorio, suo figlio. Nei suoi racconti durante la presentazione come anche nel libro, narra di un figlio che già dalla tenerissima età scriveva cose che sembravano presagire quello che poi Vittorio Arrigoni avrebbe fatto della sua vita. Racconta una vita di provincia, fatta di ritmi semplici, ma alla base, emerge una famiglia in cui il rispetto per l’altro, non erano solo parole e su questa semina feconda cresce il piccolo Vik.
“io e Vittorio eravamo molto uniti, come idee, obiettivi, e ideali[..]”
Nell’aprire le pagine del cuore, Egidia in questo libro apre anche quelle dei quadernetti di scuola, come la poesia sull’arcobaleno scritta nel 1986, da Vittorio bambino:
“Con gli occhi di un bambino”
Bianco come i detersivi scaricati nei fiumi
Grigio come l’aria inquinata
Nero come la rabbia degli uomini che fanno la guerra
Verde come gli alberi che stanno scomparendo
Rosso come il sole di una volta
Giallo come le monete che i poveri sognano e che si spendono per le bombe.
Fin dalla tenera età sembrava emergere in lui questa sete di giustizia, di pace, di fratellanza, perché come diceva Vittorio: “la Palestina può essere anche fuori dall’uscio di casa”
Ben presto Vittorio Arrigoni diventerà volontario, attivista, pacifista, farà interposizione, ma soprattutto durante tutto questo suo percorso sarà sempre un fervido sostenitore della non violenza. Nel libro si racconta questo lungo percorso iniziato diversi anni prima in varie nazioni, fino a giungere per la prima volta in Palestina nel 2002. Fin dal suo primo arrivo Vik si scontrerà suo malgrado con la dura realtà di quella terra, nella quale ritornerà altre volte e di cui racconterà fino alla fine – verrà barbaramente assassinato a Gaza nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2011 – attraverso articoli, blog e radio ciò che accadeva dall’altra parte del Mediterraneo.
“Conoscere è il primo passo per la soluzione”
L’italiano col tatuaggio di Handala (il bambino di spalle, creato dalla penna dell’artista palestinese Naji al Ali), diverrà un fratello per i palestinesi, un rapporto speciale che ancora oggi è vivissimo. Di tutto ciò che è stato per questo popolo, per chi l’ha conosciuto di persona o seguito attraverso i media, l’hanno confermato le parole accorate di Omar Suleiman, Maria Rosaria Greco, e del sindaco Luigi De Magistris, da sempre presente e al fianco del popolo palestinese.
foto: Angela Garofalo