Hell’s Paradise – L’angolo del Nerd e dell’Otaku


Giappone feudale.Il Ninja Gabimaru viene catturato e condannato a morte.

Tuttavia a causa del suo corpo sovrumano tutti i tentativi di esecuzione (compresi la decapitazione e lo squartamento da vivo) falliscono miseramente.Viene allora contattato il clan Yamada, un clan di samurai specializzati nelle esecuzioni.

Ma l’inviata del clan, la samurai Sagiri stupisce Gabimaru con un’offerta.Avendo compreso che il ninja cerca, inconsciamente, di sopravvivere ad ogni costo sperando di tornare dell’amata moglie offre a Gabimaru una scelta.

Lui ed altri condannati a morte dovranno recarsi sulla misteriosa isola di Shinsenkyo e cercare l’Elisir dell’Immortalità.A chi riuscirà nell’impresa verrà concessa la grazia.

Ma l’isola si rivelerà popolata da creature misteriose e pericolose.

Il manga, scritto e disegnato da Yuji Kaku, è stato pubblicato fra l’Aprile 2018 e l’Aprile 2021, si differenzia dai normali battle shonen per una serie di dettagli.In primis una violenza superiore alla media, anche se mai gratuita, in secundis per la sostanziale brevità della storia.

Infatti il manga è stato pubblicato in 13 volumi (in Italia editi da Jpop).Considerando gli oltre cento volumi di One Piece, è quasi un record.

Ma questo non è un male, anzi.Kaku, a parte la normale digressione inziale necessaria a presentare i personaggi principali e la storia, o meglio l’universo narrativo, non perde tempo immergendo da subito il lettore nelle vicende, facendo capire subito i loro obiettivi e la loro personalità.

Ed infatti il lettore può subito capire se Gabimaru risulti simpatico oppure no.

Non che la sua caratterizzazione sia originale.E’ il classico personaggio tormentato dalla sua vita precedente (il clan di Gabimaru uccide non per fedeltà ma a chiunque possa pagare) che ha trovato in una persona altrettanto tormentata, la moglie in questo caso, una persona con cui condividere la vita e sperare in una vita diversa da quella di una macchina di morte.

Tuttavia il protagonista risulta comunque abbastanza interessante da far proseguire la lettura.Quello che è veramente originale è il rapporto fra i condannati, i loro custodi e l’isola stessa.

Se i samurai rimangono tutti (chi più chi meno) abbastanza spaesati dalle creature da incubo che infestano lo Shinsenkyo, i condannati reagiscono tutti in maniera tutto sommato ovvia ma anche in linea con la loro caratterizzazione.Essendo tutti assassini disposti a tutto pur di sopravvivere, essi affrontano i mostri con un unico pensiero: voglio tornare indietro e spazzerò via chiunque mi intralci.

L’autore rende inoltre evidente da subito un pensiero, ovvero che ci sia sotto qualcosa di più di una ricerca di un fantomatico elisir.Ma i Samurai si limitano ad eseguire gli ordini e ai condannati semplicemente non importa.

Di conseguenza la cosa non viene approfondita più di tanto, o meglio viene volutamente lasciata in sospeso dall’autore.Ma alla fine al lettore non importa più di tanto e la cosa non stona neanche.

E così ci si limita a seguire la storia di Gabimaru e di Sagiri.E per un battle shonen senza troppe presunzioni, in fondo, questo è più che sufficiente.

Dal manga è stato tratto un’anime intitolato Hell’s paradise – Jogokuraku pubblicato da Crunchyroll dal primo Aprile di quest’anno dallo studio MAPPA.Gli episodi sono anche disponibili in lingua italiana dal 22 Aprile.

La prima stagione dovrebbe coprire i primi quattro volumi del manga.Leggi anche: Trigun Stampede – L’angolo del Nerd e dell’Otaku

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