La storia è ambientata in Giappone durante il periodo Meiji (1868 – 1912) ma in una realtà alternativa.Infatti esistono persone dotate di abilità sovrannaturali (telecinesi, piro cinesi eccetera).
L’esistenza di queste abilità è infatti di dominio pubblico, inoltre la potenza delle abilità stabilisce la gerarchia familiare.Miyo Saimori, nonostante discenda da due portatori di abilità, non né ha ereditata nessuna, a differenza della sorellastra Kaya.
Quest’ultima, assieme alla matrigna, la trattano peggio di una serva, con il benestare del padre.Il suo unico amico d’infanzia, inoltre, viene costretto a sposare proprio la sorellastra.
Inoltre il padre, con la scusa che ormai è in età da marito (in realtà per cacciarla di casa), comunica a Miyo dovrà sposarsi con l’erede della potente famiglia Kudou, un uomo noto per essere freddo e crudele.Ormai rassegnata al suo destino, la ragazza scopre però che il futuro marito, pallido e bello, è tutt’altro che un mostro.
Autore, ispirazioni e successo
La serie nasce come una web novel scritta da Akumi Agitogi.
Visto il successo, prima sono state pubblicate le Light Novel, poi Square Enix (la serie di videogiochi di Final fantasy e di Kingdom Hearts, o Full Metal Alchemist rimanendo in tema manga ed anime) ha pubblicato il manga.Nominato come “Miglior Shojo” ai Premi Kono Manga Ga Sugoi! e Kodansha Manga Awards, “Il mio Matrimonio Felice” ha ricevuto, in poco tempo, una riduzione come film live action e, dal 5 Luglio 2023, Netflix ha prodotto una serie anime attualmente in corso che dovrebbe coprire i primi quattro volumi del manga.
L’ispirazione alla favola di Cenerentola è piuttosto palese, ma l’autore l’arricchisce con elementi tipici della cultura giapponese dell’epoca.I matrimoni combinati fra famiglie nobili e/o ricche non è una novità neanche in Europa, ma il catechizzare chi non è in possesso di abilità (soprannaturali in questo caso) purtroppo è tipico della mentalità giapponese.
Cliché‘ o originalità?
Ma “Il mio matrimonio felice” perché ha avuto tanto successo?
La ragazza maltrattata dalla famiglia che trova l’amore insperato è quasi un cliché ma, ricordiamo, non tutte le culture hanno le stesse fiabe e tradizioni.E, in oriente, una storia di questo genere risulta abbastanza originale.
Inoltre, sé nella versione anime sorellastra e matrigna sono crudeli quasi “perché sì”, nella versione cartacea entrambi i personaggi sono più approfonditi.La matrigna, da sempre innamorata dell’attuale marito, ha dovuto vedere quest’ultimo sposare un’altra donna per motivi economici.
Ciò le ha provocato odio e rancore nei confronti della rivale.Tanto da inculcare nella figlia biologica un senso di superiorità in ogni aspetto.
Kaya “deve” essere migliore in ogni aspetto e la figlia ha assimilato questo comportamento (come farebbe ogni bambino educato in un certo modo fin dall’infanzia).Il padre, essendo Miyo priva di abilità, non considera la figlia neanche come un oggetto.
Un particolare non da poco.Soprattutto in un genere che ha dato già tutto, o quasi.
Come non da poco la psicologia di Kudou.Nel manga il suo cambiamento è molto più lento, dovuto alle scoperte sulla famiglia Saimori.
Nell’anime, inspiegabilmente, le sue riflessioni sono state quasi del tutto cancellate.
Disegni e stile
I disegni sono molti curati in ogni aspetto.Infatti non solo lo sfondo, ma perfino i vestiti accompagnano i personaggi.
Miyo passa da stoffe scure e sdrucite a kimono colorati e con temi a fiori.Anche in questo caso meglio il manga che la tra pozione anime.
Non che quest’ultima sia brutta, ma la compressione degli eventi non aiuta.
Il mio matrimonio felice è dunque un’opera che si presenta bene, mescola Storia e sovrannaturale, amore e mistero; pur proponendo diversi cliché cla trama è raccontata molto bene e risulta piacevole da leggere e incuriosisce abbastanza da far venire voglia di proseguire la lettura.Curiosità: nell’edizione in volume, dopo l’ultima pagina, è presente un passo delle Light Novel.
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