Neonomicon – L’angolo del Nerd e dell’Otaku


A Red Hook, un quartiere del distretto di Brooklyn, New York, sono avvenuti quindici omicidi. Tre diversi autori, tutti hanno confessato. Nessun collegamento apaprente fra vittime e carnefici tranne due una misteriosa sostanza, l’Aklo, la dichiarazione di aver “trasformato le persone in tulipani”. Il detective Sax, soprannominato “Der Fuhrer” per le sue idee, indaga sullo spaccio dell’Aklo.

Parallelamente due investigatori dell’FBI, Lamper e Bears, allertati dalle macabre scoperte, decidono anche loro di indagare. Si imbatteranno in una strana setta e in segreti e misteri ben più antichi di quanto potranno immaginare.

Neonomicon nasce da lontano, o meglio da una serie di storie parallele .Lo scrittore inglese Alan Moore, da sempre un’amante delle opere dello scrittore americano Howard Philip Lovecraft, scrisse un racconto intitolato “Il Cortile”. Quest’ultimo fu trasposto a fumetti da Anthony Johnson e Jacen Burrows. A Moore l’opera piacque e, assieme a Burrows, riprese ed ampliò il suo racconto dando vinta per l’appunto a Neonomicon.

Lovecraft, l’inventore dello pseudobiblion (un testo immaginario ma trattato come un’opera reale) Necronomicon (usato, tra l’altro, da Sam Raimi nella serie di film de “La Casa”), nonostante una prosa prolissa e desueta anche gli anni venti del novecento, ha sempre attirato attorno a se scrittori di tutto rispetto. E, dopo la sua morte, è diventato una sorta di totem per molti scrittori.

Alan Moore e fra questi. Neonomicon è infatti un’operazione alla “Aliens” di James Cameron. Ovvero è sia un omaggio che una cosa diversa. Il nouovo Necronomicon per l’appunto. Il problema dello scrittore americano è infatti sempre stato uno: le sue creature non vengono mai descritte. Sono ombre nella notte, incubi di qualche pazzo, perché la mente umana non è “in grado di descrivere l’orrore cosmico”.

L’autore di “V per Vendetta” e “Watchmen” però riesce nell’intento di creare una storia inquietante e, a tratti, estremamente disturbante, senza tradire lo spirito lovecraftiano e tuttavia mantenendo intatto il proprio stile personale. Infatti Lovecraft, complice la sua educazione, mantiene un razzismo tutt’altro che sottile. E molti dei personaggi di Moore mantengono questo tratto.

Anche il colore e i disegni sono sempre molto cupi, con un verde scuro molte evidente, che conferisce a tutte le tavole un’idea di purulento. Come le creature di Lovecraft che, di fatto, sono talmente aberranti da poter esistere, sono letteralmente contro natura. Ma il “bardo di Providence” (così Howard, creatore di Conan il Barbaro, grande amico di Lovecraft, definì lo scrittore) non si è lasciato mai andare a descrizione di corpi smembrati o simili.

Filosofia che Alan Moore ha sempre seguito. “E’ più disturbante il far capire senza mostrare”. E la storia ottiene il suo effetto. Coinvolge, fa arrivare il lettore alla fine. Ma i personaggi, le creature, le tavole, i testi danno un senso di disgusto. Neonomicon è difficile da portare a termine. Ma chi ci riuscirà avrà fra letto uno dei testi più esemplari della storia del fumetto.

Leggi anche: No Guns Life – L’angolo del Nerd e dell’Otaku

 

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