Rialza la testa, a fatica, il settore dell’automobile. Gli ultimi indicatori lasciano trapelare un certo ottimismo ma ancora non si parla di tornare a quello che era il livello prima della crisi.
Forse non si può parlare di questo settore se non si prende il quadro di riferimento; ovvero, il periodo che stiamo vivendo. Il mercato è cambiato, pensare di tornare a quello che era qualche decennio fa è pura utopia.
Ci sono le tecnologie, nuovi modi di approcciarsi da parte dei consumatori, nuove opportunità. Anche nel settore delle auto. Ad esempio negli ultimi mesi si sta assistendo a un boom clamoroso del car sharing.
Soprattutto in alcune città, come Milano, dove da settembre 2016 anche il gruppo automobilistico BMW inaugurerà il suo car sharing.
Ecco un esempio di come sia cambiata la concezione degli spostamenti nella testa degli italiani; qualche anno fa sarebbe stato impensabile immaginare un qualcosa di simile.
Sempre per restare sulle novità, ultimamente si sta assistendo a una crescita di interesse verso le attività di compro auto usate. Si parla qui del mercato delle vetture usate, quindi non nuove immatricolazioni. Tuttavia anche questa è una nuova tendenza del mercato che ha impresso una svolta al settore automobilistico.
Si perché gli utenti oggi hanno sempre meno tempo da perdere e sono abituati ormai all’immediatezza, concetto figlio del web e delle moderne tecnologie. Ed allora anche vedere la propria vettura in tempi rapidi può diventare un’esigenza sentita da molti.
Ecco perché sono sempre di più gli automobilisti che, quando decidono di vendere, portano la propria vettura presso un centro di compro auto usate per farla valutare; e per ricevere un pagamento immediato andando a vendere in tempo reale.
Il vero punto di forza di queste aziende è propria quello relativo alla tempistica; che risulta essere di gran lunga inferiore rispetto ad una compravendita tradizionale. Quello che un tempo facevano i compro oro, per intenderci, ora lo fanno i compro auto usate. Ritirano in tempo reale e pagano in contanti.
Il che non ha soltanto a che fare necessariamente con la crisi; ma anche con le esigenze mutate da parte degli automobilisti. Che oggi non hanno tempo da perdere e vogliono monetizzare subito.