Nella fredda e nebbiosa brughiera della pianura padana, a due passi dall’aeroporto internazionale di Malpensa, sorge Volandia, un Museo che si pone l’ambizioso obiettivo di far conoscere la storia dell’aviazione mondiale e non solo.
In realtà è l’aeroporto stesso a essere nato qui, o almeno il suo primo nucleo. Correva infatti l’anno 1910 e nei pressi della cascina Malpensa – edificio settecentesco nel territorio di Somma Lombardo, Casorate Sempione, Lonate Pozzolo e Gallarate, in provincia di Varese – i fratelli Gianni e Federico Caproni, insieme al collaudatore Ugo Sandri Tabacchi, costruirono il primo hangar e, esattamente il 27 maggio di quell’anno, sperimentarono il loro primo prototipo di aeromobile.
Dopo pochi anni, per volere di imprenditori della zona, nacque l’Aeroporto di Città di Somma Lombardo poi Aeroporto Città di Busto Arsizio e, infine, Aeroporto di Milano-Malpensa.
Il Museo
L’ambizione di far conoscere la storia dell’aviazione mondiale è suffragata dalla circostanza che alcune fra le più importanti aziende del settore hanno sede in provincia di Varese: Caproni, Agusta, Aermacchi e SIAI-Marchetti sono infatti marchi conosciuti a livello planetario.
Volandia nasce quindi dal recupero delle storiche Officine Aeronautiche Caproni. Al museo si aggiunge un parco, per un’estensione complessiva di oltre 60.000 mq.
La struttura, in continua espansione, comprende ben 13 Aree, in cui si può viaggiare nel tempo spaziando dai primi voli pioneristici fino ai più moderni prodotti della tecnologia aeronautica.
Ma vediamo nel dettaglio.
Ala Fissa
Si tratta di un’esposizione cronologica e a tema che spazia dai primi velivoli ad elica fino ad arrivare ai moderni aerei con motore a reazione. Dal volo in mongolfiera, alle grandi imprese con il Bleriot XI, aereo con cui nel 1909 fu compiuta la prima traversata aerea della Manica e l’Idrovolante Gabardini, biplano monomotore per l’addestramento acrobatico.
Si può ammirare un esemplare di Douglas DC-3 Dakota, l’aereo principe, negli anni trenta e quaranta, per il trasporto dei passeggeri. Per poi arrivare al moderno Convertiplano, bimotore ad uso civile realizzato da Leonardo (la ex Finmeccanica), che fonde volo orizzontale e verticale (si veda più avanti).
La conquista dello spazio e il planetario
La storia della conquista dello spazio, dal primo volo di Yuri Gagarin, alle missioni Apollo (si può vedere la capsula Apollo a grandezza naturale), all’epopea dello Shuttle, alla ISS (la stazione spaziale orbitante); sono esposte anche alcune tute usate dagli astronauti.
Questo padiglione è gestito dalla Fondazione Osservatorio Astronomico di Tradate, FOAM13 e realizzato con la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana, dell’European Space Agency e di Leonardo Finmeccanica.
Le forme del volo
Vengono presentati i vari tipi di volo (a vela, ad ala fissa e rotante) tramite i relativi velivoli, nella produzione dei quali eccelle l’industria aeronautica lombarda.
Il primo volo a Malpensa
Si tratta della ricostruzione del primo volo sulla brughiera di Malpensa, di cui già si è detto, realizzato dal biplano Caproni Ca.1 (unico esemplare al mondo) il 27 maggio del 1910.
Le Officine dei Fratelli Caproni
Nel padiglione è stata ricostruita l’officina dove venivano costruiti i velivoli Caproni. Si tratta della prima ditta aeronautica del XX secolo.
Il padiglione Ala Rotante
Qui si può conoscere la storia dell’impiego dell’elicottero in ambito civile e militare.
Area Simulazione volo, biblioteca, sala proiezioni, sala convegni e archivio storico
Vi è poi una zona dedicata alla simulazione del volo, messa a disposizione dei visitatori; una biblioteca, una saletta per le proiezioni, una sala convegni e un archivio storico.
La collezione Piazzai
Molto interessante. Si tratta di una rassegna che racconta la storia dell’aeronautica e la sua evoluzione: da Leonardo da Vinci e i suoi studi, avveniristici per la sua epoca, ai pionieri degli inizi del XX secolo, fino al terzo millennio e i suoi attuali velivoli civili e militari. L’esposizione comprende oltre 1200 modelli in scala.
Il futuro del volo
Si narra la storia di AgustaWestland e del Convertiplano -AW 609-, innovativo velivolo che unisce la flessibilità dell’elicottero alle prestazioni di un aereo (volo verticale e volo orizzontale).
Il Museo Flaminio Bertoni
Si raccontano la vita e le opere del famoso scultore e “stilista d’automobili” varesino, Flaminio Bertoni, designer che lavorò molto in Francia, alla Citroen; sono esposte le automobili, i disegni e le sculture da lui realizzati. In passato, a Varese, gli era stato dedicato un museo adesso trasferito qui.
Il Museo dei Trasporti Ogliari
Si tratta di una originale raccolta di tram, locomotive, funicolari dal XVIII secolo alla metà del XX, di proprietà della famiglia Ogliari. Anche in questo caso, in passato era stato creato un museo a Ranco, in provincia di Varese, poi trasferito a Volandia e riaperto al pubblico il 4 settembre 2015.
Il padiglione dei droni
Non poteva mancare un padiglione dedicato ai droni: casi di sperimentazione di nuove tecnologie di volo e la stampa 3D; vi è la possibilità di effettuare simulazioni di volo , partecipare a workshop informativi su cos’è e come si progetta un drone e assistere a demo di stampa 3D.
La collezione Bertone
Eccezionale esposizione di esemplari realizzati da Nuccio Bertone, il celeberrimo designer torinese, e dall’azienda che portava il suo nome, fondata dal padre Giovanni.
Il Museo Bertone non è ancora stato inaugurato ufficialmente (lo sarà nel 2018), ma si possono già ammirare ben 76 auto, una moto e una bicicletta, provenienti dalla storica fabbrica di Caprie in Val Susa, alle porte di Torino.
Fra i “gioielli” esposti spicca una Lamborghini Miura S del 1967, presentata al Salone di Ginevra del 1966; l’Alfa Romeo Giulia SS del 1963; la Lancia Stratos HF.
Molto interessanti anche diversi prototipi: la BMW Birusa, la Porsche Karisma, la Ferrari 308 GT4 Rainbow, l’Aston Martin Rapid Jet, le due Jaguar PU99 e la Bertone Birusa.
Proprio quest’ultima fu realizzata, nel 2003, probabilmente in omaggio a Eva Marzone, motociclista torinese degli anni Trenta, nota proprio con il soprannome di birusa che in dialetto piemontese significa audace, coraggiosa.
L’aereo Meridiana
Volandia possiede un MCDonnell Douglas MD-82 di Meridiana, meglio conosciuto come MD 80, acquistato al prezzo simbolico di 1 euro. Un aereo che ha fatto la storia dell’aviazione commerciale, a partire dal 1984, quando entrò in servizio.
Volandia e l’aereo “Mundial”
Chi non ricorda la famosa partita a scopone tra Causio, Zoff, Bearzot e il Presidente della Repubblica Pertini sull’aereo che riportava in Italia la Nazionale di calcio Campione del Mondo 1982?
Ebbene le poltrone e il tavolino utilizzati dai protagonisti in quell’occasione sono visitabili qui a Volandia. Sul tavolino sono state collocate delle carte e naturalmente una copia a grandezza naturale della Coppa del Mondo; quest’ultima, in realtà è stata fissata in modo da non poter essere asportata…
L’aereo presidenziale di quel viaggio “Mundial”, a differenza di quanto riportato da diversi media, in realtà non c’è più, perché danneggiato in un incidente e poi demolito nel 1999.
Il DC-9 è in realtà un gemello
Ce n’è un altro, un DC-9 gemello e identico in ogni aspetto, che è possibile visitare. Questo aereo fu utilizzato dallo stesso Pertini, ma anche da Cossiga, Scalfaro e, in diverse occasioni, anche da Papa Giovanni Paolo II.
Aree giochi interna ed esterna e area picnic
A Volandia vi sono infine due aree per i più piccoli, una interna e una esterna; in quest’ultima giochi a tema volo, spazi verdi con tavoli e panche per un rilassante picnic con vista su Malpensa.