Dopo avere stabilito la relazione fra Concept Coupé e P1800 a Francoforte 2013, il reveal della nuova Volvo Concept Estate avvenuto al recente Salone di Ginevra ha visto sotto i riflettori anche la versione shooting break della stessa vettura storica, la 1800ES, una delle auto stilisticamente più innovative e significative mai prodotte da Volvo.
Con il recupero della sigla ES e il ripetuto parallelo fra passato e presente, Volvo sottolinea come l’autenticità delle proprie vetture di oggi, anticipazione delle auto di domani, derivi anche dalla reinterpretazione in chiave moderna di alcuni dei temi che hanno reso unico e inconfondibile lo stile Volvo.
Presentando la terza concept car che annuncia il nuovo corso del design di Volvo e svelando al tempo stesso i criteri di stile e tecnologia che verranno utilizzati per gli interni dei modelli futuri, Volvo getta così un ponte ideale fra tradizione e innovazione in nome della più perfetta svedesità.
Volvo Concept Estate, bella e diversa
Applicare la filosofia che aveva ispirato all’epoca la 1800ES, esempio di funzionalità scandinava, a una moderna station wagon – che rappresenta l’essenza della versatilità di Volvo – significa realizzare un’automobile al tempo stesso bella e diversa. Come la Volvo Concept Estate. Il generoso rapporto tra asse anteriore e montante ‘A’, il cofano ribassato, il profilo filante e il tetto in vetro sono tutti elementi che contribuiscono a creare l’impressione di una wagon sportiva a tre porte dinamica eppure capace.
Come nel caso delle Concept Coupé e Concept XC Coupé, la Volvo Concept Estate si distingue per una nuova topografia del cofano e per la griglia anteriore ‘fluttuante’, ai cui lati spiccano i fari anteriori con nuove luci a LED per marcia diurna a forma di ‘T’. I caratteristici gruppi ottici posteriori sono un altro elemento distintivo della nuova direzione stilistica intrapresa da Volvo Cars.