«Per capirla, un’auto va accarezzata. Va lavata. Quando c’è qualcosa che non mi torna di un modello, chiudo gli occhi e lo tocco, lo sento…» (Walter de Silva).
Così Walter de Silva al primo appuntamento della quinta edizione de Gli Incontri di Valore, il salotto letterario di Nicola Ruocco durante il quale è stato presentato il libro Codice de Silva edito da Articoli Editori.
In una sala particolarmente gremita Walter de Silva, designer di fama internazionale, con grande generosità di dettagli, ha raccontato della sua grande passione per le auto nata fin da bambino, quando insieme ai suoi fratelli giocava a riconoscere le auto dal suono del motore.
“Mi affacciavo al balcone e prima di poterle vedere passare, individuavo il modello dell’auto dal suono del motore.”
Quello che per i suoi fratelli è rimasto solo un gioco, per de Silva é stato il preludio alla sua straordinaria carriera. Una grandissima passione per le auto e un grande dono, quello dell’arte de disegno, un connubio che reso de Silva uno dei più grandi designer di auto al mondo.
“Mio padre architetto come il resto della famiglia, quando gli dissi che volevo disegnare auto e non case, mi disse:”La scuola per imparare a disegnare auto si trova in Inghilterra e tu hai tre fratelli. Non posso permettermi di mantenerti agli studi in Inghilterra. Scegli: O Architettura o vai a bottega”. Andai a bottega.”
Il Made in Italy, il culto della bellezza
Alfa Romeo, Seat, Audi, Volkswagen, Lamborghini, de Silva ha esportato negli ultimi 50 anni il Made in Italy e il design italiano, ovvero il culto della bellezza. Un vero e proprio profeta del design italiano anticipando di volta in volta quello che sarebbe stato il gusto della clientela.
A Gli Incontri di Valore, de Silva ha parlato dello scenario di oggi; uno scenario decisamente preoccupante dove Marketing e Comunicazione hanno oramai preso il sopravvento a discapito della bellezza.
Walter de Silva: “Occorre continuare la ricerca sull’ibrido, non puntare esclusivamente sull’elettrico”
“Occorre trovare un equilibrio – dice de Silva – si sta puntando solo ed esclusivamente all’elettrico. A mio avviso l’uno non dovrebbe escludere l’altro. La ricerca sull’ibrido deve continuare. Si parla di inquinamento, ma ci siamo chiesti dove finiranno le batterie delle auto a propulsione elettrica. Come saranno smaltite? Dove saranno smaltite?”
La 156, il mio più grande amore
“Tra tutte le auto che ho disegnato la 156 resta il mio grande amore per tanti motivi. E’ l’auto che mi dato maggiore visibilità e successo; è l’auto che mi ha fatto incontrare la donna che sarebbe diventata mia moglie; è un’Alfa e essere un Alfista è un modo di sentire, è una filosofia di vita, è una passione; è l’auto per il cui progetto io ed il mio staff abbiamo affrontato la competizione con Pininfarina e Giugiaro. Insomma la 156 – il progetto 932 – resta il mio più grande amore.”
La luce di Barcellona, unica al mondo, ti accarezza gli occhi, ti entra nell’anima
“Disegnare è come scrivere, come parlare, come sognare” – dice de Silva mentre nella sala dell’Hotel Habita79 sotto gli occhi di tutti i presenti disegna un’Alfa 156 e un’Audi A5 Coupè – “Per disegnare si è spinti dalla passione, ma si cerca ispirazione dall’arte, dalla filosofia, dalla storia e per certi versi anche dal pianeta. La luce di Barcellona, ad esempio, è unica al mondo. Ti accarezza gli occhi, ti fa vedere le cose in modo diverso. La luce di Barcellona ti entra nell’anima.”
Un grande incontro, dunque, quello con il quale è stata inaugurata la quinta edizione de Gli Incontri di Valore e, se un giorno mi vedrete lavare la carrozzeria della mia auto con gli occhi bendati, sappiate che non sono uscita fuori di testa. Starò seguendo il consiglio di uno straordinario designer italiano che, ieri sera, ha insegnato a tutti i presenti in sala come nutrire l’anima di passione e di bellezza.
Prossimo appuntamento a Gli Incontri di Valore: 19 Ottobre ore 20.00 con l’Infettivologo e ricercatore, Professore Ordinario di Malattie Infettive dell’Università di Genova e Direttore del reparto Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, Dr. Matteo Bassetti, autore di “Pinocchi in Camice – Sulla salute non si scherza” edito da Piemme.
