AMAL MURKUS: la voce di un popolo.


Nell’ambito del progetto “NapoliDeaMadre” di questa triade di voci femminili mediterranee è stata ospite al Teatro Mediterraneo di Napoli la cantante palestine Amal Murkus.

Organizzato nell’ambito del Forum Universale delle Culture, dall’ associazione Antares coordinata da Fiorenza Calogero, interprete della canzone napoletana,  presente e presentatrice nelle due serate precedenti la terza dove è stata lei la protagonista; con il sostegno del Ministero per lo Sviluppo economico dell’ Unesco, della Regione Campania e del Comune di Napoli. Tre donne per tre concerti con un denominatore comune: spirito di fratellanza, di tradizioni, di indipendenza. Canti che, nella ricerca delle tradizioni, non vogliono e non devono essere dimenticati, bensì seguire il mutare dei tempi pur restando attuali attraverso le interpretazioni che ogni volta gli danno nuova linfa. Specchio di tradizioni che accomunano i popoli del Mediterraneo e nella donna  “dea madre”, quale generatrice di una vita che continua. Tre serate di voci suadenti, sensuali, raffinate che fanno del canto -tipico della loro terra- motore e spinta propulsiva  per narrare le vicende che gli appartengono come la stessa Amal fa nei suoi concerti. Sensibilizzando ad ogni passo di  canzone con lo suo bilinguismo arabo-inglese, i presenti . Attivista e pacifista simbolo di un canto suadente e materno, incanta il pubblico con la sua dolcezza, nel suo abito lungo tipico palestinese, anche quando nello scostare i capelli lo fa come solo una donna orientale sa e  sa conquistare anche in quel gesto. Donne  prima, cantanti, madri e figlie di un mare comune, accomunate da una storia che ha bagnate le nostre rive da sempre. Ha collaborato nel corso della sua carriera non solo musicale, anche teatrale e cinematografica, con Robert Wyatt, Mercedes Sosa, Stadio, Enzo Avitabile. Quest’ultimo, presente in sala,  ha deliziato i presenti a sorpresa con un suo contributo; ci trasporta sulle note tra i titoli degli album “Shaug”,”Baghani (I Sing) “,e “Amal “. Alternando brani della classica tradizione lirica araba a i suoi. Sul palco è stata accompagnata dai musicisti: Firas Zreik (kanon), Naseem Dakwar ( violino e oud), Nizar Khater (pianoforte). Fil rouge della serata un bambino che attraversa la platea con al collo la kefya e sventolando un enorme bandiera palestinese   con al centro l’immagine del leader padre della patria, mai dimenticato, Yasser Arafat. Incredibile la partecipazione dei presenti ,il popolo napoletano è con quello palestinese; mai avremmo immaginato che al passaggio di quella bandiera ci fosse uno scroscio di applausi, rispetto, emozione e qualche standing ovation. Tristemente  pensiamo che per quella italiana forse non l’avrebbero fatto. Concludendo Napoli –Palestina fratelli divisi da un mare che li unisce.

 

Video Angela Garofalo

 

 

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