Ci sono asimmetrie ovunque, bisogna solo accorgersene
Non poteva esserci titolo più adatto per descrivere le sottili asimmetrie incongruenti di questo libro indubbiamente originale.
Asimmetria di Lisa Halliday, pubblicato nel febbraio del 2018, è un romanzo che ancor prima della sua uscita ha attirato l’attenzione e ha fatto parlare di sé. Lei ha quarantun anni, è americana (anche se da qualche anno si è trasferita in Italia) e ha raccontato una storia d’amore irrazionale, la sua. Come i protagonisti della prima parte del libro, lei è molto giovane quando inizia una relazione con lo scrittore Philip Roth e sarà inevitabile leggere questo romanzo e pensare a quanto di autobiografico si nasconda in queste pagine. Dalla relazione con Roth a quella volta in cui è stata trattenuta in aeroporto, il libro non racconta solo due storie ma esplora la vita della scrittrice che ha implicitamente raccontato di se stessa.
Il libro è diviso in tre parti che non si intersecano facilmente tra loro e che si equilibrano soltanto alla fine.
Asimmetria di Lisa Halliday, la prima parte: Follia
È una domenica qualunque quando Alice conosce Ezra.
Alice Dodge ha venticinque anni, lavora in una casa editrice, è bella, indipendente, a tratti timida e insicura e ha perennemente l’aria di essere in attesa di qualcosa, qualsiasi cosa. E qualcosa arriva proprio quella domenica, Ezra Blazer si siede sulla panchina del Central Park accanto a lei.
Ezra è un ultrasessantenne, è uno scrittore affermato, sa sempre come ottenere quello che vuole e non aspetta più nulla, forse.
E’ tanto asimmetrica quanto spontanea la relazione tra Alice ed Ezra che sboccia all’improvviso e procede con disimpegno e tranquillità.
Ma cos’è che spinge i due protagonisti a stare insieme? Apparentemente nulla. Trascorrono il loro tempo a guardare partite di baseball in tv, lei lo accompagna dal medico, lui le fa costosi regali ma le loro conversazioni risuonano come paternalistiche lezioni di vita da parte di lui e inconsistenti risposte da parte di lei.
La verità è che il lettore non si affeziona a questi due personaggi e ancor meno alla loro storia d’amore, viene a mancare un vero e proprio coinvolgimento sentimentale, non viene stimolata l’empatia. Il lettore è solo una figura esterna che guarda cosa accade e che non riesce ad immedesimarsi nei panni né della giovane aspirante scrittrice né in quelli dell’anziano uomo che deve fare i conti con l’avanzare dell’età. In questa prima parte, Lisa Halliday ha inserito dei dialoghi volutamente provocatori che infastidiscono e fanno arricciare il naso. Allo stesso tempo troviamo numerose citazioni che non appesantisco la lettura.
Una prima parte velata da un sottile strato di noia.
Asimmetria di Lisa Halliday, la seconda parte: Pazzia
E’ l’economista Amar Jaafari il protagonista di questo secondo capitolo del romanzo. Nato su un volo tra due continenti, Amar è tanto iracheno quanto americano e il suo scopo è partire alla ricerca del fratello scomparso improvvisamente in Kurdistan ma viene trattenuto all’aeroporto di Heathrow. Questa sua condizione di immobilità lo porterà a fare un viaggio nella sua memoria riportando alla luce ricordi della sua infanzia e adolescenza divise tra l’America e il Medio Oriente.
Questa seconda parte è più intensa ed evidenzia la pazzia della nostra società, racconta con gli occhi di un ragazzo il conflitto tra oriente e occidente, racconta del destino che non è mai definito, di un “Dio che non ha predeterminato il corso della storia umana ma è consapevole di tutti i possibili corsi che essa può prendere e può mutare quello che ci troviamo a percorrere.”
Lisa Halliday con questo secondo capitolo ribalta completamente la situazione. Ci ritroviamo a leggere una storia appassionante e coinvolgente, il lettore si chiederà spesso come andrà a finire e incrocerà le dita per il protagonista sperando ardentemente in un lieto fine. La storia di Amar non è altro che il libro che Alice riesce a scrivere e a pubblicare non seguendo neanche uno dei consigli rilasciati da Ezra e questo segna una sorta di rivincita di Alice rispetto a tutte le volte che si è sentita inadeguata con lui.
Asimmetria di Lisa Halliday, la terza parte: Desert Island Dics con Ezra Blazer
Quando finalmente iniziamo a pensare di esserci lasciati alle spalle Alice ma soprattutto Ezra, ecco che lui ritorna. Verrà intervistato ai microfoni della BBC e accompagnerà il racconto della sua vita a delle splendide canzoni. Questo è il modo di Ezra di far cadere la maschera e di rivelare le sue scomode verità. Ammetterà di avere due figli e che “L’amore è volubile. Riluttante. Irrefrenabile. Facciamo di tutto per addomesticarlo, per dargli un nome, per fare progetti e magari addirittura per contenerlo (…) ma come molte cose desiderabili e irresistibili in questo mondo alla fine l’amore si libera di te e, sì, a volte capita che ne esci un po’ malconcio.”
Ne sarà uscito malconcio dalla relazione con Alice? È a questo che si riferisce?
Lo stile di scrittura della Halliday è pulito, raffinato, semplice e brillante. Nel complesso risulta una buona lettura ma alla base devono esserci una gran voglia di leggerlo e una grossa curiosità che sopperiscano a quei vuoti emotivi e noiosi che caratterizzano alcune pagine. Sicuramente una lettura diversa e innovativa che vi metterà alla prova.
Come sempre, non mi resta che augurarvi buona lettura! (: