DI UN ULISSE, DI UNA PENELOPE al Nuovo Teatro Sanità di Napoli il 4 e 5 maggio.
Comunicato stampa
“Sabato 4 maggio ore 21 va in scena al Nuovo Teatro Sanità “Di un Ulisse, di una Penelope”, spettacolo di Roberto Solofria, tratto dall’omonimo testo di Marilena Lucente. In scena, accanto a Solofria, Ilaria Delli Paoli. Lo spettacolo si sofferma sull’incontro tra Ulisse e Penelope, un marito e una moglie, un uomo e una donna, dopo la guerra, dopo vent’anni di separazione. Due perfetti sconosciuti si trovano l’uno di fronte all’altra; tra dubbi, incertezze, domande furiose, s’intravede la possibilità di un nuovo inizio. Replica domenica 5 maggio ore 18. Info e prenotazioni al 3396666426 oppure all’indirizzo e-mail info@nuovoteatrosanita.it. Costo del biglietto intero 12 euro, 10 euro il ridotto (under 25 e over 65).
Da Omero in poi poeti e romanzieri hanno tirato fuori mille Ulisse e mille Penelope, sempre diversi, ciascuno con la propria singolarità, una scintilla che fa una nuova luce su tutta la tradizione. I viaggi dell’eroe di Itaca, il suo amore per la conoscenza, l’arguzia, la smania degli orizzonti, la nostalgia di casa esercitano un fascino e un interesse immutato nel tempo. Le emozioni di Ulisse sono grondanti di contraddizioni. Ma anche Penelope, con la sua attesa astuta, il coraggio della solitudine, l’inamovibilità della sua scelta, ha dato forma a un modo di vivere l’amore. Sembra di conoscerli da sempre, questi due personaggi. Viaggia ancora Ulisse, e Penelope è ancora sull’isola a indagare quel mistero del tempo che è l’attesa. Lo spettacolo si domanda cosa accade quando Ulisse raggiunge Itaca; cosa accade tra lui e la sua sposa. Il ritorno dell’eroe sembra suggerire un nuovo inizio; quell’evento cambia Ulisse e Penelope come non era accaduto in venti anni. Domande furiose che nascono solo dall’amore. Quando si sta male per averlo perduto, quando si pensa di averlo ritrovato, e si teme e si trema al pensiero del futuro. Chiunque abbia avuto un’Itaca nella propria vita sa di cosa stanno parlando, quei due. “Di un Ulisse, di una Penelope” racconta di quell’incontro, tra passato e presente, da un lato umanizzando il mito e restituendo la storia di un uomo, con le sue debolezze e i suoi errori, dall’altro ponendo una particolare attenzione all’universo femminile.
«Guerra d’amore, guerra per amore. Tutto cambia dopo il ritorno ad Itaca – racconta il regista Roberto Solofria – Mare in tempesta. Odio. Sangue. Il rosso, il blu, l’oro. Amore. Amore? L’incontro, il rincontrarsi, il ritrovarsi, stringersi le mani, sentire l’odore, il sapore. É questo che cercavo, è questo che non trovavo. É più facile conoscersi o riconoscersi? Memorie, lontane, e ancora presenti. Ecco l’amore più forte del tempo, più forte dell’uomo, più forte del mare, più forte di guerre, più forte di viaggi, di incontri, di altri amori. Ma l’amore di lui non vince su tutto, non è così forte, non è così certo. L’amore di lei, sì che combatte, sì che ti aspetta, è lei che ti chiede del prossimo viaggio».”