Un Sanremo sfiorato e tanta credibilità acquisita, portano il giovane cantautore Claudio Luisi ad una maturità artistica che sfocia in un nuovo mood dall’attitudine indie.
ODIO IL WEEKEND: 2,25 frenetici minuti che raccontano le false aspettative e i paradossali retroscena del sempre tanto atteso fine settimana. Un brano rock’n’roll in una veste garage-punk.
Un buttafuori, uno chef, un volontario del 118, una studentessa, un dogsitter, una barista, un chierichetto, un operatrice call-center e un fattorino delle pizze… 9 diversi protagonisti e un solo fattore che li accomuna: ODIANO IL WEEKEND!
Per loro il fine settimana non è sinonimo di relax e divertimento, bensì rappresenta il momento di più intenso lavoro. Tante volte l’hanno pensato ma questa volta lo urlano attraverso la bocca del cantante, elemento predominante del videoclip, che salta da un personaggio all’altro attraverso l’ausilio di uno smartphone, il “simbolo” della nostra era. L’artista è la voce dei personaggi, il loro grido soffocato dalla necessità di lavoro. La messa in scena, che si ispira alle tecniche di presentazione delle star tipiche del divismo cinematografico americano degli anni 50, alterna per quasi l’intera durata del videoclip i 9 protagonisti ad alcuni flash che immortalano particolari non del tutto identificativi di Claudio Luisi, la cui figura viene svelata nella sua interezza solo durante gli ultimi 20 secondi. Il mood del videoclip, come della canzone del resto, è seriosamente autoironico.
Il progetto di Claudio Luisi nasce nella primavera del 2012 dal libero sfogo del giovane cantautore e raccoglie 10 brani inediti di carattere indie-rock. Sono i ricordi, il cambiamento, la voglia di riscatto di una generazione zero e una serenità sfiorata solo accidentalmente le tematiche raccontate di petto nell’album “Cado dal letto”.
Le sonorità richiamano il southern e garage-rock mischiato alla forte influenza delle sonorità più scure e sporche di Seattle.
Dall’eta adolescenziale Claudio inanella quasi 10 anni di militanza in 4 diverse band. L’ultima di queste lo ha portato ad una notevole ribalta con gli Infranti Muri, con cui sfiora un Festival di Sanremo e si pone come una delle nuove realtà rock, facendo spellare le mani a chi, come Mtv, si fa portavoce del giovane rock.
Ha dovuto però concedere una chance alla sua attitudine solista e l’esperimento è riuscito alla grande.
E’ sempre stato naturale scrivere e comporre avendo un idea globale di come l’arrangiamento dovesse abbracciare la melodia della voce; sa suonare tutti gli strumenti che questo genere richiede e questo è risultato essere un suo punto a favore ora che il progetto si chiama “Claudio Luisi”.
Se è vero che 4 o 5 teste diverse quando si uniscono possono dare vita a qualcosa di più originale, è anche vero che l’innovativo e l’ originale tante volte bisogna trovarlo in sé stessi sperimentando. Una ritrovata libertà espressiva lo ha portato ad avvicinarsi ad un mood che sentiva più battente, a delle tematiche care, a degli arrangiamenti forse più grezzi ma più potenti, a ciò che veramente si ama o si detesta. A potersi sporcare con la terra.
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