Fabrizio De André ci lasciava 11 gennaio 1999
Fabrizio De André il genio della musica Italiana ci lasciava il maledetto 11 gennaio del 1999. I suoi lavori sono un grande patrimonio artistico .
Nato a Genova il 18 febbraio 1940 è considerato uno dei pilastri della musica Italiana, un artista che ha saputo incantare andando a segnare generazioni. Le sue canzoni e la sua musica sono un patrimonio musicale e culturale infinito e molti ragazzi di oggi hanno raccolto e direi fortunatamente il suo grande patrimonio artistico.Insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco è uno degli esponenti della cosiddetta scuola genovese, un nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera italiana.
Quando si raccontano le gesta musicali di un grande artista è impresa difficile andare a raccontare le sue canzoni nel senso che non esite il classico “Cavallo di Battaglia” ma tantissimi lavori che sono apprezzati dai fans. Il Testamento Di Tito, La Canzone Dell’amore Perduto, La Guerra Di Piero, il Pescatore, Un Matto, Bocca Di Rosa, Via Del Campo, La Canzone Di Marinella sono alcuni dei capolavori di questo grandissimo personaggio. Faber come veniva chiamato in maniera affettuosa dai fans e non solo, ha cantato anche in dialetto Napoletano con Don Raffaé. Durante la sua carriera ha collaborato con personalità della cultura e importanti artisti della scena musicale e culturale italiana, tra cui Elvio Monti, Gian Piero Reverberi, i New Trolls, Mina, Nicola Piovani, Giuseppe Bentivoglio, la Premiata Forneria Marconi, i Tazenda, Ivano Fossati, Mauro Pagani, Massimo Bubola, Álvaro Mutis, Fernanda Pivano e Francesco De Gregori.
Manca moltissimo alla cultura Italiana un Genio del suo spessore che con dolcezza ed in maniera raffinata ha saputo raccontare storie con eleganza e maestria e con tanta qualche svogliata carezza e un po’ di tenerezza.
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