“Grazie al maestro Andrea Bocelli è nata la mia vocazione”: intervista al tenore Fabrice Marchetto


Intervista esclusiva a Fabrice Marchetto, uno di quei tenori che conquistano, sia con l’ardore del suono, del timbro privilegiato, che con l’eleganza del fraseggio.

Quando e com’è nata la tua passione per la musica?

“La mia passione per la musica? Buona domanda. Quando ero bambino non mi piaceva la musica classica. Ma mio padre aveva una voce da tenore, lui ascoltava dei dischi di cantanti come Luis Mariano, Luciano Pavarotti, Mario Del Monaco, Claudio Villa e anche dei cori. Un giorno, ricordo che era il 1994, ho visto il concerto dei 3 tenori durante la Coppa del Mondo. All’inizio non volevo guardare il concerto, ma quando ho sentito le voci, subito ho voluto seguirlo. Mi è piaciuto così tanto e ricordo di aver detto: è già finito?”.

Quando hai deciso che saresti diventato un tenore, c’è stato un evento in particolare che ha fatto scattare in te questa vocazione?

“Grazie al Maestro Andrea Bocelli. Nel 1997 ho visto alla tv francese un nuovo cantante italiano, era la prima volta per lui in Francia. Si chiamava Andrea Bocelli con la canzone ‘Con te partirò’, ricordo la grande emozione mentre cantava, è stata la prima volta che ho ascoltato un cantante così, tra Zucchero e Pavarotti. Quel genere era unico in quel momento. E poi ho comprato il suo disco, c’era il libretto intero, e ho cantato tante volte la sua canzone, e ho scoperto che avevo una voce, potente, non bella, brutta, ma una voce. E piano piano ho comprato dei dischi di tenori, da Caruso ad oggi. E così ho cominciato a studiare canto alla Scuola di Musica”.

In carriera hai già vinto diversi premi: ce n’è uno al quale sei più affezionato, e perché?

“Quando ho ricevuto il Premio Prezzo alla fine dei miei studi alla Scuola di Musica”.

Ti sei esibito in diversi palcoscenici, soprattutto in Italia e in Germania. Ci sono differenze tra il pubblico italiano e quello tedesco?

“Soprattutto in Francia, canto più spesso nel mio Paese ed anche in Lussemburgo, Germania e qualche volta in Italia, a Roma e in Sicilia, in provincia di Siracusa. Il pubblico è diverso, ma penso che quando c’è l’emozione di un canto sincero, il pubblico ne rimane sempre colpito”.

Hai un repertorio molto vasto, che svaria dall’opera alla musica sacra, passando per i grandi classici napoletani. Qual è il tuo genere preferito?

“Amo tutto, se no non lo farei. Ma direi che amo quello che faccio e nel momento in cui lo faccio. Ho eseguito diversi Requiem di Mozart pochi mesi fa, prima ho cantato in una produzione contemporanea, ‘Dogora’, di Etienne Perruchon, anche opera e musica sacra”. C’è un tenore, un artista della musica lirica al quale ti sei ispirato o ti ispiri ancora oggi? “Come ho detto prima, Andrea Bocelli è il primo perché, grazie a lui, ho scoperto questa passione per il canto e ho scoperto diversi tenori del passato e di oggi… Li ho ascoltati tutti… I miei preferiti sono Enrico Caruso, Beniamino Gigli, Franco Corelli, Tito Schipa, Alfredo Kraus, Giuseppe Di Stefano, Luciano Pavarotti, Placido Domingo, José Carreras, Carlo Bergonzi, Jaume Aragall, Roberto Alagna, Juan Diego Florez, Vittorio Grigolo”.

È vero che i giovani d’oggi sono piuttosto lontani dalla musica classica? Cosa si potrebbe fare per fargli comprendere la bellezza di questo genere?

“Non penso che i giovani siano piuttosto lontani dalla musica classica. Ad esempio, ce ne sono tanti che seguono l’opera. Le scuole organizzano diverse serate per gli studenti. Grazie a queste iniziative si possono favorire le vocazioni, la passione per la musica, per il mestiere di cantante, musicista, conduttore, regista, ecc… Tuttavia c’è anche un’età per ascoltare questa musica. Quando siamo giovani preferiamo il rock, pop, electro… non so… e poi, da adulti, possiamo andare verso la musica classica… Ma ci sono anche delle eccezioni in cui bambini o giovani amano questo genere”.

A cosa stai lavorando adesso? Quali sono i tuoi prossimi progetti?

“Il mio prossimo concerto sarà a settembre per il Requiem di Fauré. Non è scritto per un tenore solo: per quest’evento sarò nel coro, sotto la direzione del Maestro Michel Plasson con l’orchestra nazionale di Lorraine. In ottobre ho diversi concerti di Opera (recital con pianoforte), in duetto con una soprano, con una troupe per la produzione di un spettacolo d’opera. Concerti barocchi in dicembre, anche un concerto di musica sacra. Sarà pieno di eventi il prossimo anno”

 

Patrizia Gallina

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