Il Blues è un genere musicale le cui radici si perdono nel tempo e nella storia americana, in particolare la storia degli afroamericani. Nasce nelle piantagioni del Sud nel 19° secolo: i suoi “inventori” erano schiavi, ex schiavi e discendenti degli schiavi afro-americani mezzadri, che cantavano lavorando nei campi di cotone e nelle piantagioni di tabacco. È generalmente accettato che il blues si sia evoluto proprio dai canti spiritual africani e dai canti di lavoro.
La sua denominazione deriva da “to have the blue devils”, traduzione letterale “avere i diavoli blu”, ma il senso è quello di tristezza o depressione. L’espressione era una sorta di codice per intendere lo stato depressivo derivante dall’astinenza da alcol o droghe.
Tutti i Bluesman e gruppi musicali che suonano questo genere, raccontano storie, vissute o di fantasia, ma sempre riferite ad uno stato sociale del momento e del luogo dove nasce la lirica. Il blues fondamentalmente è povero di note, 3-4 note basi fanno un brano, la differenza sostanziale la fa il testo ed i virtuosismi dei chitarristi e batteristi.
Mario Insenga, il nostrano Bluesman non è da meno, interpreta alla perfezione questo ruolo, nel suo modo semplice ed essenziale di suonare la batteria, racconta nei testi eventi e fatti riferiti allo stato sociale italiano o più semplicemente regionale, “Da quando mi sono trasferito nella campagna di Arpino il passaggio da atmosfere metropolitane ad ambientazioni rurali è stato inevitabile” ha spiegato Mario Insenga “Il sound non ha perso energia, ma si è arricchito di sonorità acustiche”.
Alcuni brani che fanno parte dell’ultimo lavoro dei Blue Stuff parlano appunto della LTR, sepolta sotto Viale Augusto, lo stato sociale degli immigrati-emigrati, con Troppo povero per Morire, un riferimento a John Dillinger, che definisce il Robin Hood degli anni 30, raccontando che svaligiava si le banche , ma bruciava anche tutti i libri contabili, che a quei tempi contenevano tutti i debiti dei clienti della banca, azzerandoli cosi a tutti gli effetti.
Ottima la performance di tutti i componenti nella loro essenzialità di Blues Agricolo come lo definisce appunto Insenga.