Volge al finale di stagione la rassegna musicale di Vineapolis
L’arrivo della bella stagione, o quantomeno di temperature più miti, vedrà impegnato il direttore eventi di una delle più note enoteche della zona flegrea, nella creazione di serate a tema sempre più stuzzicanti e coinvolgenti. Nel frattempo, il direttore artistico Daniele La Torre mette a segno un altro punto invitando a esibirsi il Trio Tanghesia nella serata del 7 maggio scorso.
Francesca Masucci (violino, già nota per aver partecipato al Bagnoli jazz festival con la compagine degli Scat’ Gatt’), Saverio Coletta (fisarmonica e pedali) e Daniele La Torre ai plettri, hanno incantato con un repertorio classico che spazia da Gardel a Piazzolla ma inserendo in scaletta anche brani che hanno un sapore di tanghesia, come “Vacanze romane” o composizioni originali firmate da Sergio Masucci, per non essere considerati dei puristi del Tango. Non lo sono, questi tre musici, che provengono da formazioni differenti e da percorsi artistici disparati.
Come nasce il Trio Tanghesia?
L’idea nasce dall’incontro di tre musicisti che amano il tango e la sua filosofia, il contesto e la passione che gira intorno al tango; la parola tanghesia trae spunto dalla parlesia, che come ormai tutti sanno, è il codice segreto dei musicisti. E’ un gergoletto unico al mondo, linguisticamente parlando, nel senso che come lingua codificata esiste solo a Napoli. (Saverio Coletta)
Daniele La Torre ci tiene a specificare:
Il gruppo nasce da poco e per caso, per volontà del papà di Francesca, Sergio Masucci; a questa formazione mi aggiungo talvolta io con la mia chitarra e quindi spesso accade che ci presentiamo come un quartetto. Inoltre, mi piace sottolineare che in questa circostanza (da Vineapolis, ndr) abbiamo portato il tango in un locale dove non ci sono gli spazi per ballarlo, quindi la conquista del gradimento del pubblico dipende solo dal talento e dal virtuosismo della Masucci e del M° Coletta, il quale ha una formazione organistica e suona una pedaliera che in realtà è un basso.
Francesca Masucci sorride e tace; il magnetismo dei suoi occhi chiari dicono già molto della sua personalità; il resto lo dice la musica, il modo in cui sta sul palco e la voce del suo violino.
Presenti in sala anche Enzo Pinelli, Romilda Bocchetti e Giovanni Guarrera; il plauso spontaneo dei colleghi e gli sguardi estasiati di alcune coppie ai tavoli sono la miglior testimonianza di quanto la passione di cui è intriso il tango sia altamente contagiosa.