Intervista ai Madrigale, giovane gruppo pop italiano


Intervista ai Madrigale, nuova proposta pop italiana che arriva dalla Toscana. Quattro ragazzi all’inseguimento del proprio sogno

I Madrigale

Madrigale sono un giovane gruppo pop Toscano. Quattro giovani ragazzi che, uniti dalla passione per la musica, stanno cercando di realizzare il loro sogno.
Il gruppo è composto da Davide Sibilia (28); voce del gruppo, nato a Firenze, Cristian Lo Cascio (23); nato a Firenze, chitarrista e tastierista, Lorenzo Morelli (28); nato a Pisa, bassista e Samuele Tarquini (29); nato a Fiesole (FI) batterista.

La loro musica non ha niente da invidiare agli artisti italiani già noti. Anzi, abbiamo ascoltato il loro singolo Cambierà e lo si può considerare un prodotto finito e di qualità eccellente, pronto per scalare le classifiche italiane.

Il testo semplice, intuitivo ma allo stesso tempo profondo e carico di significato viene accompagnato magistralmente dalla musica che, quasi per magia, ti trasporta in una dimensione a se dove la musica regna sovrana e il modo con le sue preoccupazioni resta fuori. Riuscendo, cosi, a coinvolgere ed emozionare l’ascoltatore.
Non c’è che dire questi ragazzi mettono se stessi nelle loro canzoni in modo spontaneo e professionale.

Intervista ai Madrigale

Come vi siete conosciuti?  E Come nascono i Madrigale?

Io e Cristian ci conoscevamo già da tempo ma non avevamo mai parlato di progetti musicali.
Tuttavia, col tempo, entrambi abbiamo sentito la necessità di dedicarci a qualcosa di nuovo e parlando, quasi per caso, è nata una prima collaborazione; Cristian aveva già dei pezzi su cui lavorare scritti da Dimitri De Pari, nostro attuale produttore, ed io ho accettato subito di prestare la mia voce al progetto.
Servivano però altri musicisti.
Abbiamo iniziato quindi a guardarci intorno e in tempi brevissimi abbiamo trovato Lorenzo.
Dopo varie peripezie con tastieristi e batteristi abbiamo presentato il nostro primo EP all’Hard rock cafè di Firenze e suonato all’Alcatrazdi Milano in seguito alla vittoria delle finali regionali di Emergenza Festival.
Dopodiché ci siamo presi un periodo di pausa per dedicarci alla composizioni di nuovi pezzi.
Qui ho iniziato a mettermi in gioco totalmente, cominciando a scrivere testi per la prima volta.
Questo nuovo “volto” dei Madrigale si presenta con un sostanziale cambiamento del genere ed è coronato dalla pubblicazione dell’Ep Mainstream e dall’arrivo quasi “provvidenziale” di Samu.
Mentre in compagnia stava considerando l’idea di iniziare un nuovo progetto più spostato sul pop, riceve un messaggio da Cristian (che ancora non conosceva) con il link della canzone di Cambierà; si rende conto di trovarsi esattamente fuori dal teatro scelto da noi per le riprese del video.
Gli si è gelato il sangue!!

Come vi siete avvicinati al mondo della musica?

Che dire… A me piace il pop e non me ne vergogno!
Faccio parte della generazione di quel Mtv che ancora trasmetteva musica invece della vita frenetica di giovanissime ginnaste o l’arduo percorso verso il dimagrimento.
Cristian è stato cresciuto a pane e vecchi vinili, mentre Samu si è avvicinato al mondo dell’arte e della musica grazie alla professione di sua madre, insegnante di danza.
Lorenzo, invece, da ragazzino ricevette in regalo una chitarra classica, tre mesi di lezione e qualche disco ascoltato bastarono per fargli capire che voleva suonare il basso elettrico.

Come definireste la vostra musica?

È un pop fresco, istintivo e con influenze elettroniche.
Nonostante il respiro internazionale e le sonorità contemporanee, rimane un prodotto radicato al cantautorato italiano.

La canzone che avreste voluto scrivere/cantare e perché?

Sicuramente Centro di gravità permanente del grande Battiato.
Non a caso abbiamo deciso di omaggiarlo facendone una cover.
È un pezzo geniale, avanguardistico, fuori dalle righe; con uno stile rarefatto e con parole che sembrano echi di lontano esprime il bisogno tutto umano di ottenere certezze sul mondo e sugli altri. 

Cosa provate quando siete sul palco?

Siamo per natura in bilico fra la nostalgia del passato e la tensione verso il futuro; sul palco sentiamo di vivere il presente nel presente.
Hic et Nunc, qui e ora.

A cosa ti ispiri quando scrivi una canzone?

Quando sono in giro ho l’abitudine di scrivermi frammenti di frasi, suggestioni o immagini che mi arrivano dall’esterno.
Poi, quando sento l’esigenza di dare forma ad una qualche sensazione più definita, parto da quelle “parole in libertà” e costruisco un testo.
Quindi la mia prima fonte di ispirazione è senza dubbio l'”altro”;che sia una persona, un oggetto o un luogo.

Il vostro progetto futuro?

Stiamo definendo gli ultimi dettagli del nostro nuovo spettacolo.
Inoltre abbiamo già iniziato a lavorare alla produzione di ulteriori pezzi inediti.

Quale consiglio dareste a chi coltiva la vostra stessa passione?

Se ritieni che sia questo ciò che vuoi fare realmente nella vita, dedicatici con tutto te stesso e creati un team di lavoro efficiente ed empatico. Sicuramente è auspicabile avere una figura professionale alle spalle che segua il progetto con un occhio più critico ed oggettivo.

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