All’ultimo respiro, all’ultimo assalto Cosic entra in maniera scomposta in piena area di rigore ed il direttore di gara decide per la massima punizione.
Ma mettiamo ordine e iniziamo a raccontare dall’inizio il film di questa partita.
La Juve Stabia si presenta con i “nuovi” ossia il portiere Benassi, Liviero, De Falco e Falco e dal primo minuto esordisce il centrocampista Djiby; mentre per gli ospiti, seguiti da oltre 150 tifosi, il solito 3-4-3 di Marino (che festeggia 100 presenze in panchina in serie cadetta) con un tridente di attacco Politano-Maniero-Ragusa.
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La partita è bloccata, le due squadre dopo una fase di studio offrono dei ritmi ad andamento lento ed alla fine del primo tempo Ragusa su un mezzo pasticcio della difesa manca di poco il bersaglio grosso.
Poco da raccontare dopo i primi 45 minuti di gioco, ma nella ripresa si accende il pilota automatico della partita.
Alla prima vera azione della ripresa il Pescara passa: al 4′ un imprendibile Politano mette al centro un pallone che Ghiringhelli, nel tentativo di appoggiarlo di petto a Benassi, infila scelleratamente nella propria rete.
Il pubblico di casa non molla, anzi inzia a sostenere ancora di più le vespe, che con Di Carmine sfiorano il gol del pareggio.
Il Pescara non da grandi segni di cedimento e nemmeno l’ingresso di Sowe sembra dare la scossa alle vespe; la Juve Stabia però trova a 5 minuti dal traguardo un meritato pari con Lanzaro, che in mischia batte Belardi che puo’ solo incassare il verdetto.
Le vespe spingono, (entra pure Parigini), ed all’ultimo assalto Di Carmine, prima, si procura e, poi, trasforma il rigore della vittoria che fa impazzire i tifosi presenti.
La situazione in casa Juve Stabia resta sembra critica, ma vincere aiuta a vincere ed adesso la trasferta di La Spezia fa un pò meno paura.