Le sorprese si sono alternate alle delusioni nella terza serata del festival di Sanremo
Francesca Michielin, smessi i panni della migliore amica di Heidi, si presenta al pubblico in una nuova veste ma soprattutto presentando uno dei brani più belli della premiata ditta Battisti- Mogol: “Il mio canto libero” ha vissuto -ove mai ce ne fosse bisogno- una nuova vita nella voce della giovane veneta che ne ha dato un’interpretazione impeccabile.
A seguire l’ottima interpretazione di Neffa di un altro brano portato al successo dal Maestro Carosone, “‘O sarracino” che lo ha visto assai più a suo agio e con il testo e con la musica e poi le dieci note suonate al pianoforte da Valerio Scanu, che ben presto ha smesso di sfiorare i tasti e ha ripreso il microfono per dare una buona prova vocale con “Io vivrò (senza te)”
Ottima, invece, la prova di Irene Fornaciari che si cimenta con “Se perdo anche te” e esce finalmente dal guscio, facendo sentire le altezze che può raggiungere una voce solo in apparenza timida come la sua e migliorano anche le condizioni dell’ugola di Morgan, che con i Bluvertigo esegue una bella e rispettosa cover di “La lontananza” dell’indimenticato Mimmo Modugno.
Nel successivo blocco, Lorenzo Fragola propone una buona esecuzione de “La donna cannone” e, dopo di lui, non delude Enrico Ruggeri che ripesca una splendida “‘A canzuncella” degli Alunni del Sole: ottima la scelta, l’interpretazione più elettrica e persino la sua pronuncia.