Al Teatro Summarte nell’ambito della rassegna Jazz & Baccalà il jazzista Johnny O’Neal, un artista che ha nel sangue il vero jazz, quello di Duke Ellington, di Nat King Cole e Art Blakey, Ray Brown , Milt Jackson con i quali ha avuto anche grosse collaborazioni, un vero personaggio nel mondo del Jazz Newyorkese. La sua grande dolcezza e simpatia cattura chi lo ascolta, il suo Swing è semplice e dal carattere tradizionale ed intramontabile.
Una grave malattia lo aveva messo un pò da parte, dopo aver suonato per grandissimi musicisti, era anche identificato come il pianista di Art Blakey, 20 anni sono tantissimi e sono quelli che per cause di forza maggiore hanno tenuto Johnny O’ Neal lontano dal palcoscenico. Lasciata la metropoli newyorkese nel 1986, ha trascorso i decenni seguenti ad Atlanta, St. Louis e Detroit in condizioni sempre più precarie, aggravate dall’aver contratto l’HIV nel 1998. Quando la sua esistenza sembrava ormai senza sbocchi (aveva anche perso l’assicurazione sanitaria) un gruppo di benefattori l’ha aiutato a ristabilirsi. Tornato a suonare a New York il pianista ha scoperto che il pubblico apprezzava anche il suo stile vocale e ha iniziato così a cantare accompagnandosi al pianoforte.
La sua grandissima volontà di tornare a suonare e grazie anche e soprattutto a Spike Wilner, il proprietario dello “Smalls” di New York, che ha più volte ospitato il pianista nel suo club, incide nel 2013 il primo disco dopo questa lunga assenza ed il suo Jazz, swing, blues, della grande tradizione è tornato ad animare le serate nei principali jazzclub di New York .
Johnny O’ Neal oggi è un artista molto conosciuto e considerato anche in Europa. Infatti, a seguito della realizzazione del CD “O’Neal Is Back”, prodotto da Giulio Vannini ha svolto ben tre tour europei e nello scorso dicembre è stato ospite d’onore all’Olympia di Parigi nella serata organizzata dalla Radio TSF Jazz.
In questo mese il suo Tour l’ha portato in vari importanti club in Italia ed è stata anche la volta del Teatro Summarte di Somma Vesuviana che bene ha accolto il pianista afroamericano ed il suo trio, composto da Luke Sellick al contrabbasso e Charles Goold alla batteria. Il pubblico soddisfatto e contento della performance di Johnny O’Neal chiedendo a gran voce il bis, che il jazzman anche se un pò provato ha concesso con piacere, al termine il trio si è soffermato con quanti hanno voluto conoscerli più da vicino.
Signori Johnny O’Neal Is Back