Louis Sclavis nel terzo giorno del Pomigliano Jazz Festival, ha dato vita ad un concerto jazz davvero unico sia per genere che per attrazione musicale, nella cornice architettonica e storica di Palazzo Mediceo di Ottaviano ( Napoli), situato in Salita San Michele.
Il Palazzo fondato probabilmente in età longobarda prima dell’anno 1.000, è menzionato per la prima volta in documenti ufficiali relativi alla fuga di papa Gregorio VII, il quale vi stette mentre scappava dall’imperatore Enrico IV. Il palazzo ospitò nel corso della sua storia altri abitanti-feudatari illustri. Tra questi ci sono stati (nel XIII secolo) Tommaso d’Aquino, nonno del famoso santo e dottore della Chiesa, Gurrello Origlia (1408) e poi successivamente ai suoi figli Raimondo, Pietro e Giovanni fino al 1419, Fabrizio Maramaldo (dal 1532 al 1551), Cesare I Gonzaga ed il figlio Ferrante, prìncipi di Molfetta (dal 1551 al 1567)], fino al suo passaggio alla famiglia dei Medici. Nel maggio del 1567, Bernardetto de’ Medici, nipote di Cosimo il Vecchio, acquistò il Castello con il feudo circostante, pagandolo 50 mila ducati. È proprio in questo periodo che il palazzo acquistò il suo aspetto rinascimentale. Lo stabile fu di proprietà della famiglia medicea fino al 1894, anno della morte dell’ultimo discendente maschio de’ Medici, Giuseppe.( fonte Wikipedia )
Palazzo storico dunque che nella sua bellezza rinascimentale, circondato da bellissimi giardini, si è offerto egregiamente alla musica di Sclavis, melodie jazz profonde, che pervadono l’animo e tengono alta l’attenzione del pubblico. Un’ora e mezza in cui Louis Sclavis ha cercato una simbiosi con l’etereogeneo pubblico presente che in silenzio non si è lascato sfuggire una sola nota di tutto il concerto, nonostante la piccola piazza antistante il portone d’ingresso al palazzo fosse popolata da avventori che degustavano specialità locali nei gazebo allestiti all’occorrenza . alla fine prima e dopo il bis, scroscianti applausi da parte di tutta la platea.
Louis Sclavis si è accompagnato con due tra i più interessanti jazzisti italiani dell’ultima generazione: Francesco Bearzatti al pianoforte e Giovanni Guidi sax e clarinetto.
Prossimo appuntamento con il Pomigliano Jazz Festival all’Anfiteatro di Avella con i Baustelle.