Ludovico Einaudi, 64 anni, figlio dell’editore Giulio Einaudi e di Renata Aldrovandi, che suonava il pianoforte come lui e nipote di Luigi Einaudi nostro ex presidente della Repubblica Italiana, una fulgida carriera da compositore, noto in tutto il mondo per le sue splendide colonne sonore di numerosi film e trailer, tra cui Quasi amici e Joaquin Phoenix – Io sono qui!, la miniserie Dottor Zivago, e Acquario nel 1996, per il quale ha vinto la Grolla d’oro per la migliore colonna sonora.
Einaudi Ha suonato nei maggiori teatri del mondo, come La Scala di Milano, la Royal Albert Hall di Londra, la Philharmonic Hall di Liverpool, l’Olympia di Parigi, la Philharmonie di Berlino, la Sydney Opera House di Sydney, chiamato anche a Buckingham Palace, al Queen’s speech, il tradizionale discorso natalizio della regina d’Inghilterra. Oltre 25 Album e più di 750 000 dischi in tutta Europa e con l’album Nightbook ha raggiunto la vetta di tutte le classifiche di musica classica di tutta Europa.
Un grandissimo esponente della musica classica e contemporanea apprezzatissimo dal pubblico napoletano e da tantissimi ospiti stranieri in vacanza nella nostra città che conoscendolo e avendo saputo del concerto all’Arena Flegrea non hanno perso l’occasione di ascoltarlo acquistando il biglietto, così ieri sera le gradinate dello splendido complesso sito nella Mostra d’Oltremare, erano gremite da oltre 4000 persone.
Ludovico Einaudi, in questa tappa napoletana che è l’unica tappa in Campania del Tour Mondiale, ha presentato i brani del suo ultimo lavoro, anzi dei suoi ultimi e prossimi lavori, Seven Days Walking un insieme di sette album che Ludovico Einaudi dovrà pubblicare nell’arco di sette mesi che fanno parte di un progetto da realizzare per la sua casa discografica, ad oggi siamo a quota 4 con il primo uscito a Marzo.
A condividere il palco con lui ci sono i fedelissimi Federico Mecozzi al violino e viola e Redi Hasa al violoncello, Einaudi inizia a suonare ed il silenzio echeggia nell’Arena Flegrea, il pubblico ascolta il Maestro suonare applaudendolo con passione ad ogni fine brano, riservandogli alla fine una meritatissima Standing Ovation.
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