Il rock italiano degli M76 diventa un album, il loro primo lavoro discografico che consta di 8 tracks e si intitola “Alba” e la cui uscita è prevista per il periodo natalizio.
Il gruppo nasce intorno al 2015, come sempre da circostanze casuali; la passione per la musica, amicizie comuni e l’amore per il rock hanno spinto Mario Porcaro voce e chitarra, Alberto Marigliano alla batteria, Alessandro Rocco alla chitarra e Raffaele Viola al basso ad iniziare un percorso fondato principalmente sulla voglia di suonare e sulla volontà di proporre agli amanti del genere una produzione che fosse inedita. Il nome della band trae origine dalla chitarra di uno dei componenti
Il titolo dell’album, “Alba” è stato scelto partendo dalla prima track, un titolo deciso, breve e diretto come solo il rock sa essere.
All’ascolto questo lavoro si presenta bene, in assoluta ossequiosa osservanza del suo incipit, quella “Alba” che dà inizio al percorso della band; suoni ben curati, una bella intro, ritmi interessanti e dei solo piacevoli. Il cambio di ritmo tra strofa e refrain riporta indietro nel tempo, alla scrittura di un Peter Gabriel che seppe interpretare appieno il fermento dei suoi anni giovanili. Inoltre, solo per chi acquisterà il cd ci sarà una bonus track, un’ edizione vagamente più ballad di “Alba” che, però, non regge il paragone con la dolcezza toccante di “Non resterò”.
“Ascolti” è una significativa denuncia sull’incomunicabilità dei nostri tempi, promemoria per tutti quelli che troppo spesso non trovano il tempo di ascoltare l’altro, persi in una condizione esistenziale che può riguardare tutti (“Buio”) e che spesso può portare ad un moto di ribellione difficile da canalizzare (“Non si passa”). “Ganedenkevod” è un brano che si fa notare soprattutto per il testo; a parte qualche trascurabile ingenuità, è un pezzo da ascoltare con attenzione per il messaggio che veicola, per le curiosità che intende suscitare.
Altro brano da segnalare è “Manchester”, perchè se è pur vero che i potenti sembrano non ascoltare la voce di chi si lamenta anche se “non so qual’è la verità”, è altrettanto vero che c’è che ancora chi sente il dovere -o forse il bisogno- quantomeno di urlare la propria protesta. Il resto è ascolto e attesa delle date campane del loro primo tour promozionale, dopo lo showcase di rito in cui presenteranno alcuni estratti del loro primo album.