Mercoledi’ 20 febbraio, Holy Other + Bachi Da Pietra
porte/botteghino
20:30
concerti
21:30
ingresso
10 euro + d.p.
@ CIRCOLO DEGLI ARTISTI
Via Casilina Vecchia 42 – Roma
06 70305684; info@circoloartisti.it
HOLY OTHER
http://www.myspace.com/holyother
https://soundcloud.com/holyother
Il buzz su Holy Other era già partito l’anno scorso, spinto dal semplice fatto di essere il nome nuovo alla Tri Angle già casa di Balam Acab, oOoOO e How To Dress Well. Poi si è sviluppato sui punti di forza del personaggio (su tutti la solita aria misteriosa, che stavolta riguardava anche il sound offerto, sempre indefinito e claudicante) giostrandosi tra promesse di una certa levatura e azzardati paragoni a personaggi anche più blasonati come James Blake, fino ad arrivare nei tempi recenti a vere e proprie forzature (vedi l’inclusione fuori luogo all’interno di un’analisi sul nuovo r’n’b accanto a Frank Ocean, Miguel e Drake). E dire che quanto espresso prima di Held non è mai stato esattamente una bomba e, a parte forse un pezzo come Touch, rientrava senza grossi colpi di coda nella normale prosecutio witch house verso un giro di gorewave più ambizioso.
L’album no. Held è disco già più interessante, mostra carattere e trapela autonomia e originalità rispetto ai giochi post-witch. La formula alla base è semplice: muovere il sound gore verso un nuovo livello di modernità ritmica, guadagnando un livello di consistenza più efficace pur mantenendosi sempre sottopelle, evitando la svolta palese che possa spiazzare. L’orecchio allenato sarà compiaciuto di vedere una (W)here muoversi a passo felpato dall’ombra witch agli specchi dubstep, fino all’incremento di velocità che quasi sfocia nell’ambient house, ma il bello è che tutto resta tranquillamente oscuro all’ascoltatore Tri Angle, che lo vedrà come un nuovo, opportuno livello di corposità sonora senza che ciò comporti alcuna difficoltà di fruizione.
È qualcosa che si ripete in U Now e Tense Past, brave nel non dar segni di stacco eppure più vicine al post-dubstep di quanto si possa pensare, e nella titletrack, che gioca dall’inizio alla fine in bilico tra house d’atmosfera e corrispettivo chill out, sempre puntando su riconoscibili attrezzi del mestiere gore. Il passo avanti del producer mancuniano oggi sta tutto nei beats, perché in fondo le ombre restano quelle già note del filone, brani come Love Some1 e In Difference valgono per lo spessore delle sensazioni ma non dicono nulla di nuovo rispetto a quanto già espresso da oOoOO e Balam Acab. Eppure Held funziona per scioltezza, suona giovane e dinamico e verrà accolto come una bella ventata di novità lungo un percorso preso a reinventarsi dopo l’accartocciamento della witch house. Non sarà il ribaltamento radicale pensato dai Purity Ring, ma è appagante abbastanza da reggere il paragone.
BACHI DA PIETRA
Il gruppo nasce nel 2004 dall’incontro di due musicisti attivi, già allora, da un decennio: Giovanni Succi, reduce dall’esperienza dei MADRIGALI MAGRI e Bruno Dorella, attivo con OVO, RONIN e con una etichetta indipendente (BARLAMUERTE) che ha battezzato artisti del calibro di BUGO e BOLOGRA VIOLENTA, per fare solo un paio di nomi. Il progetto si connota subito per un approccio primordiale alla materia rock/blues (chitarra e batteria, registrazioni in presa diretta) con sonorità difficilmente definibili, influssi medievaleggianti e una spiccata valenza letteraria infusa nella crudezza e nell’immediatezza dei testi.
Insetti mutanti che incidono pietra. Una lenta e graduale metamorfosi ha prodotto quattro album (Tornare Nella Terra, Non io, Tarlo terzo e Quarzo), un live in teatro (Insect Tracks) e un mini (in coppia con i Massimo Volume) sempre diversi eppure sempre marchiati dallo stampo inconfondibile che ha fatto scuola. Sono passati dal fango primordiale del 2005 alla ruggine pietrosa del 2011, attraverso più di duecento date dal vivo, ed è sempre stato impossibile racchiudere in una formula il suono delle loro canzoni.
Ora la produzione audio del nuovo materiale è affidata a Giulio Favero, che si è trovato alle prese con altro materiale incandescente. Gli insetti superano sé stessi affrontando un’altra mutazione ancora. Gennaio 2013: la metamorfosi è evidente. Non stravolgono la loro natura; forse stravolgeranno la vostra. Non occorre essere particolarmente attenti ai dettagli per accorgersene.
I Bachi Da Pietra arriveranno in faccia.