Nell’ambito del Pozzuoli Jazz Festival il 25 giugno nella splendida cornice del Castello di Baia si è esibito il duo formato da Michel Portal e Bojan Zulfikarpasic che hanno proposto il lavoro discografico di Portal dal titolo ‘Baïlador ’ (Universal, 2010), richiamando un numeroso pubblico che ha esaurito i posti disponibili.
L’evento gratuito, segnalato al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l’alto contenuto culturale ed artistico, è stato arricchito dalla presentazione delle eccellenze enogastronomiche locali attraverso l’Archeo Jazz, l’iniziativa divulgativa della produzione del vino a piede franco, cioè puro senza innesti, dei vitigni dei Campi Flegrei unitamente alla produzione gastronomica con prodotti biologici di stessa provenienza.
Il lavoro discografico di Michel Portal ‘Baïlador ’ riassume l’intento creativo del musicista, dove la libera espressione ha come scopo il cuore del ritmo, come il ballerino che sale sul tavolo e liberamente danza, senza la paura di mescolare le differenze culturali e di genere della musica.
Portal che ha iniziato la sua carriera nella musica classica prima di dedicarsi al jazz (Mozart, Brahms, Berg, Boulez, Stockhausen, Berio, Kagel), crede fortemente nella libertà creativa ed espressiva, senza classificazioni dei generi musicali, dove il confronto è una sana prassi, sollecitando spesso i musicisti ad abbandonare schematismi. A tal proposito crea il “Michel Portal Unit” che ospita i musicisti europei e americani per favorire la libera improvvisazione.
Da non dimenticare anche la vasta produzione di Portal come compositore di colonne sonore per il cinema che gli ha fatto vincere per tre volte il premio César, dove alcune composizioni sono raccolte nell’album ‘Cinema’ (Label Blue, 1994).
L’incontro di una mente creativa e libera come Portal con un talento quale è Bojan Z al piano ed al sintetizzatore, producono sonorità che stregano le platee di ogni luogo dove si sono esibiti, conquistando anche il pubblico del Castello di Baia con il quale Portal ha parlato amabilmente del suo modo di intendere la musica.
Nell’esecuzione dei brani si percepisce il forte interplay dei musicisti, che viaggiano tra le sonorità libere portando la melodia a livelli di massima espressione, dove è presente un’aria nordeuropea del modo di fare musica, con l’armonia libera di spaziare in diversi canali stilistici. Lo stile è elegante, limpido e fluido, in certi versi incantatore specialmente nelle melodie struggenti. Le pause ben strutturate risaltano la tramatura della melodia.
Scorrono i brani come la ballade ‘Dolce’, ‘Baïlador’ brano eponimo del disco , ‘Cuba si, Cuba no’ dove il clarinetto basso viene utilizzato in ogni singola parte, ‘Ombres’, ‘Alto blues’ dove uno strepitoso Boltan Z al piano infiamma il pubblico , ‘One on One’ (di Jack DeJohnette), ‘Tutti no Hystérique’ dalle venature newyorkesi.
Per i bis richiesti a viva voce dal pubblico, Bojan Z ha proposto un suo brano ‘Cd-Rom’ allegro e velocissimo, mentre Portal ha annunciato la ‘Traviata’ intonato invece una breve sintesi dell’aria ‘E lucevan le stelle’ dalla Tosca di Puccini, ma in fondo ad un energico ottantenne che ha ancora un bel fiato di potenza, si può perdonare tutto.
Al termine del concerto è stata consegnata al duo la ‘Bomba della pace’ l’opera realizzata dall’artista Raffaele Ariante nel suo laboratorio di Assisi, quale messaggio di pace che la musica rappresenta.
Fonte foto: Pasquale Fabrizio Amodeo