Napoli-Milan 0-1, il giorno dopo della super sfida
Napoli- Gli azzurri di Luciano Spalletti si arrendono al Milan di Stefano Pioli. Una gara decisa dal Francese Giroud. Di G.Piccirillo
Nel primo tempo la tanto attesa sfida scudetto, che ha fatto ricordare i tempi di Maradona e del Milan degli olandesi nei giorni precedenti, lascia molto a desiderare. Nessuna delle due squadre riesce a costruire una decente occasione da rete e le uniche recriminazioni vengono dai mancati interventi del var in tre circostanze, due in area rossonera e una in quella del Napoli, ma nessuna mi è sembrata un episodio chiaramente punibile con un rigore.
I primi venti minuti sono stati gestiti dal Napoli, i restanti dal Milan, ma i portieri sono stati impegnati solo su traversoni o calci piazzati. La parata più difficile è stata fatta da Ospina, ma a gioco fermo, per cui onestamente si può dire che l’unico protagonista della gara è stato l’arbitro Orsato, che ha determinato diverse ammonizioni e non ha fischiato molti contatti fisici, compresi quelli in area, ritenendoli evidentemente normali scontri di gioco. Gli esterni scelti da Spalletti, Politano e Insigne, non hanno inciso e pure a centrocampo il Milan ha saputo controllare e tenere palla meglio, fidandosi degli inserimenti offensivi del nazionale portoghese Leao, spauracchio dell’Italia nei playoff per il mondiale e il Napoli non ha saputo servire mai bene Osimhen e neppure cercare le conclusioni con Fabian Ruiz. Così all’inizio della ripresa la squadra di Pioli trova pure il vantaggio nella prima azione utile sugli sviluppi di un calcio piazzato, con il solito gol di opportunismo del francese Giroud, che sorprende con un tocco preciso, difensori e portiere. Osimhen ha subito l’occasione per fare pari, ma il portiere della nazionale francese Maignan para facilmente, mentre Ospina deve impegnarsi maggiormente sul tiro di Bennacer e su altre situazioni da calcio d’angolo. Spalletti si dimostra come al solito poco reattivo sui cambi e aspetta troppo prima di effettuare i primi, mentre Pioli dimostra di aver preparato bene la sfida, mantendosi quasi sempre in possesso palla e chiudendo bene gli spazi delle ripartenze azzurre, per la verità sporadiche e poco pungenti. Buona la gara di Theo Hernandez, che assieme a Bennacer merita la palma di migliore in campo con un Tonali che si sacrifica in marcatura su Zielinski, una delle letture tattiche che ha deciso la gara in favore del Milan. Gli inserimenti di Elmas e Ounas per i deludenti Insigne e Politano sono pareggiati da quelli di Rebic e Krunic per gli affaticati Giroud e Tonali in un ultimo quarto in cui il Napoli comunque non riesce a produrre azioni pericolose con il solo Osimhen, che non si risparmia, ma che è ben controllato da due centrali difensivi del Milan, Timori e Kalulu. Spalletti dopo aver gestito in modo discutibile Totti e Inzaghi a Napoli ha preso di mira il folletto belga, che non riesce a giocare più di dieci minuti e peraltro al posto di quel Fabian Ruiz, che era stato decisivo nel recupero a Roma contro la Lazio. L’occasione del pareggio riesce a procurarsela Ounas, ma solo grazie ad un’azione personale conclusa con un tiro, che sfiora il palo. Addirittura a ridosso del recupero Spalletti inserisce contemporaneamente Anguissa e Lozano per Lobotka e Zielinski, entrambi sottotono, cercando di sfruttare negli ultimi minuti il dinamismo del camerunense e del messicano, seppure reduci da fastidiosi infortuni. Maignan deve compiere un’altra parata su Osimhen, ma anche Ospina evita la seconda capitolazione su un bel tiro di Hernandez, prima che Pioli offra qualche minuto anche ad Ibrahimovic, per tentare di portarsi con il secondo gol anche in vantaggio nei confronti diretti con il Napoli, oltre che nella classifica, nella vittoria di stasera, che somiglia molto a quella che seppe ottenere la squadra di Spalletti nella gara d’andata a Milano.
Nel recupero il Napoli prova disperatamente a trovare soluzioni utili, ma Hernandez non allenta la determinazione, salvando un’azione pericolosa di Mertens, mentre Ospina compie una grande parata su Salemaekers, servito proprio dal quarantenne svedese. Insomma il Milan ha vinto con merito, consegnando a Pioli la sua prima vittoria sul collega Spalletti, che anche stasera ha dimostrato come sia un allenatore che venga eccessivamente meno nella gestione dei cambi, per poter condurre una squadra a vincere il campionato italiano. Oltre gli errori del tecnico ci sono le prestazioni incolore dei centrocampisti e degli esterni, che non hanno saputo creare le condizioni per fare gioco e azioni offensive, lasciando isolato Osimhen, la cui unica consolazione è quella di non aver perso il confronto con Leao.