Palermo. Un aiuto da casa. Ma attenzione, non siamo a “Chi vuole essere milionario”. Una vicenda che lascia senza parole. Perché in molti, nonostante tutto, credono ancora in questa terra, ogni giorno vittima di ingiustizie. Costa circa duecento euro, passa inosservato ed è acquistato da tantissimi giovani. Formato semplice, un auricolare, un piccolo microfono e una scatoletta in cui inserire una sim. Come scoperto da Repubblica, che ha intercettato diversi negozianti disponibili alla vendita, tanti studenti sembrano disposti all’acquisto, in quanto esso consente di passare i test di Medicina senza studiare. Perché aprire un libro è uno spreco di tempo e la meritocrazia oggi non è ospite ben accetta. Ed intanto le eccellenze del territorio rischiano di starsene a casa. Una trovata geniale, poiché con l’apparecchio durante i test di ammissione all’università, sarebbe possibile comunicare con persone esterne.
L’Università di Palermo, appresa la notizia ha emanato un comunicato ufficiale:”In seguito a segnalazioni ricevute e alla diffusione mediatica della notizia sull’esistenza e il commercio di dispositivi elettronici wireless che consentirebbero di comunicare fraudolentemente all’esterno in occasione delle prove di selezione per i test di accesso ai corsi di studio della scuola di Medicina e Chirurgia, che si terranno martedì 3 settembre al Campus Universitario di Viale delle Scienze, l’Università degli Studi di Palermo rende noto di avere presentato un esposto alla Polizia di Stato, Squadra Mobile di Palermo ai fini dell’accertamento e della prevenzione delle eventuali ipotesi di reato.
È stata inoltre potenziata la vigilanza interna affinché i test si svolgano nella più completa sicurezza e nel pieno rispetto del merito e dell’impegno che centinaia di ragazze e ragazzi mettono nello studio e nella preparazione delle prove”.
Attesi sviluppi sul caso.
Soprattutto per dare fiducia ai tanti giovani che credono in una Sicilia martoriata dall’illegalità. Almeno i giovani del futuro. Salviamo almeno quelli.