Miele perde la finale e guadagna il premio di consolazione a Sanremo
Prima delle 23.00 il pubblico sanremese ha potuto appurare dalla voce di Carlo Conti che, a causa di un errore di calcolo, alla finale non arriverà Miele ma il suo diretto sfidante Francesco Gabbiani, con il brano “Amen”. Il conduttore del festival di Sanremo si è impegnato a concedere, come sorta di risarcimento alla giovane siciliana, un ulteriore passaggio televisivo nella serata del 12 febbraio.
Tra Michael Leonardi e Mahmood passa, invece, quest’ultimo, e l’emozione della gara svanisce per lasciare il posto alla curiosità che sempre suscitano le covers: Noemi si accompagna a Ivano Fossati con il suo “Dedicato”, i Dear Jack sfidano il Quartetto Cetra con “Un bacio a Mezzanotte” e Zero Assoluto scelgono addirittura la sigla di uno dei cartoni animati cult degli anni Ottanta (Goldrake). Dopo la Ferilli e Carla Fracci, Virginia Raffaele propone una credibilissima Donatela Versace, con le sue incursioni durante tutta la serata.
Molto bella la proposta della coppia Caccamo/Iurato che, con un look meno impegnativo, presentano “Amore senza fine” di Pino Daniele e non sbagliano una nota, seguiti da Patty Pravo che gioca la carta dell’autocelebrazione facendosi accompagnare da Fred Di Palma nel brano “Tutt’al più”. Per fortuna arriva Alessio Bernabei, accompagnato da due leggende di Youtube (Benji e Fede), con una splendida rivisitazione di “A mano a mano” di Riccardo Cocciante.
Dolcenera dà la sua personale interpretazione di uno dei brani più succesful di Nada, “Amore disperato” che lei riesce a rendere bene nonostante la timbrica della signora Malanima sia assolutamente personale e poi arriva Clementino: look diverso, cappello a falde e una luce differente negli occhi. Rilassato, sembra non pensare alla gara e si concentra sul fatto che sta prendendo le misure al grande Faber, che prima di lui ha rivoluzionato la Musica italiana sia con i testi che con i suoi esperimenti con le note. Da professionista qual’è studia il testo e non ne sbaglia una; canta e interpreta, a suo agio con la lingua, e conclude commosso con “Uanema!”.