Riparte la macchina Sanremo nella sua edizione n.67
La carrellata dei ricordi ci riporta tranches della nostra vita, da condividere con quelli che seguono Sanremo con noi; è divertente mostrare ai più giovani una delle maledizioni del festival, quella secondo la quale chi arriva ultimo vende di più. La commozione arriva, come una coltellata, di fronte alla faccia stranita di Giorgio Faletti che canta “Signor Tenente” e l’onda dell’emozione non si arresta, ma anzi monta di fronte al buio da cui emerge Tiziano Ferro che canta “Vedrai vedrai”.
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L’occhio di Horus comincia ad illuminare il palco e fa il tanto sospirato ingresso la coppia di conduttori: Carlo Conti e Maria De Filippi, la quale ironizza su sè stessa, sulle scale da non scendere (come fosse una valletta, ndr) e sulla faccia da fare di fronte alla telecamera. Quasi fosse una scolaretta in vacanza all’estero, resta pudica e preoccupata che la trasparenza -da seduta, come a “Uomini e donne”- non le rovini la carriera.
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Intravisto Raoul Bova, impeccabile in smoking e presentatore in prestito. Tornerà più tardi a parlare di “Io ci sono”, associazione che si impegna nella ricostruzione di Amatrice e zone limitrofe. E a fare il valletto del festival di Sanremo.
La prima uscita tocca a Giusy Ferreri, con “Fa talmente male”; promosso il look e la canzone, seguita da Fabrizio Moro con il suo look pulito, elegante e una “Portami via” che arriva. Degna di nota Elodie con “Tutta colpa mia”: bella canzone, bell’abito, bella voce e buona presenza scenica. Passerella delle Forze Armate, Guardia di Finanza in testa, a dimostrazione che al festival non hanno dimenticato Rigopiano e Amatrice, nè le polemiche sugli ingenti cachets percepiti, a fronte della beneficenza che deve essere svelata a tutela dell’immagine del conduttore Carlo Conti.
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Dopo lo stop pubblicitario arrivano Lodovica Comello con “Il cielo non mi basta” e l’intervento simpatico e sagace di Maurizio Crozza; e finalmente arriva Fiorella Mannoia con il suo inno alla Vita “Che sia benedetta”, sobria elegantissima e talentuosa. A seguire Alessio Bernabei con “Nel mezzo di un applauso”, carina orecchiabile e giovane.
Tiziano Ferro esegue “Potremo ritornare”
e dopo il suo duetto con una Carmen Consoli, che calca il palco dell’Ariston con la leggiadria di una figurina di inizio Novecento.
Con quindici edizioni al suo attivo, torna a Sanremo Al Bano con “Di rose e di spine”, dopo l’infarto che lo ha colpito a dicembre; chi si aspettava di assistere alla caduta degli dei resterà deluso. Al Bano tiene bene il palco, lancia la voce e sfida se stesso -con risultati discutibili- nel finale del brano. La canzone ha un testo molto bello, Al Bano può piacere o no, ma resta sempre lui, sempre uguale a se stesso.
“Vedrai” di Samuel, al festival senza i Subsonica, buca lo schermo e ti costringe a portare il ritmo; motivetto accattivante, ottimo per l’estate. Poi arrivano Albanese e Cortellesi a promuovere il film e per fortuna ci regalano un duetto canoro che potrebbe andare anche in gara. Ron in gara presenta “L’ottava meraviglia”, delicata e sanremese. Ci darà delle sorprese?
Cambio d’abito per la De Filippi, dal nero al bianco brillantinato, tacco vertiginoso e piccolo inciampo da bello della diretta; ma la cosa meritevole d’attenzione è la presentazione dell’ associazione MABASTA che -partendo dal basso- si batte contro il bullismo. Poi arriva Clementino più emozionato dell’anno scorso e presenta “Ragazzi fuori”: artisticamente più maturo, rime più pulite, arrivano subito e con chiarezza ma senza tralasciare la lingua madre, anche se solo con un accenno. D’altro canto, è un Big in gara, non deve dimostrare altro che il suo talento.
E quando arriva Ricky Martin ci si chiede perchè non vivere di ricordi; felicissimi di vedere che lo scatto resta felino anche dopo la paternità, ma la voce deve averla persa a cantare ninne nanne ai suoi gemelli. E non cambia molto lo scenario con Ermal Meta, “Vietato morire” sembra acerba anche per Sanremo Giovani.
Il pronostico di Magazine Pragma:
Meritevoli di passare il turno Mannoia, Elodie, Samuel, Clementino e Ron (premio alla carriera?).
Mentre il televoto incalza, sfilano Diletta Leotta, una pessima imitazione di Bob Dylan (ad opera del peraltro bravo Ubaldo Pantani, ottimo clone di Sarri) e la coppia Bova-Rocio. Finalmente si torna ad ascoltare musica con i Clean Bandits premiati con il doppio disco di platino in Italia e poi il siparietto con Marco Cusin e Valentina Diouf, rispettivamente 2 metri e 11 cm il primo e 2 metri e 02 la seconda.
Giovedi vanno alle cover: Elodie, Alessio Bernabei, Samuel, Ermal Meta, Lodovica Comello, Al Bano, Fabrizio Moro, Fiorella Mannoia; Clementino, Ron e Giusy Ferreri a rischio di eliminazione, canteranno nuovamente il brano sanremese in un mini torneo con i tre esclusi della seconda serata.