Settembre al Borgo, un concerto durato sei giorni. “Un giorno Fausto” il leitmotiv della serata finale interamente dedicata a Fausto Mesolella; iniziata con la presentazione di Taxidi. Gran finale con Mannarino.
Mercoledì 6 settembre è stata la serata conclusiva di Settembre al Borgo 45^ edizione; tornata dopo due anni di fermo, ha superato anche le più rosee aspettative. Ciò che è accaduto in questi giorni ha mutato il sito medioevale di Casertavecchia in un’isola musicale, qui ognuno degli artisti intervenuti, anche giovanissimi, hanno voluto omaggiare e celebrare il talento e l’umanità di Fausto Mesolella, cui è stata dedicata l’intera rassegna.
Parlano i numeri di questa macchina organizzativa che a fine rassegna conta cinque giorni di cartellone, più un’anteprima (nei borghi di Casola, Sommana e Pozzovetere),55 ore di spettacoli, cinque i palchi dislocati nel borgo di Casertavecchia – Piazza Vescovado con Voci della ribalta , La Cattedrale con Tra le corde della musica, i Giardini della Cattedrale con Incontri al tramonto, Chiesa dell’Annunziata in Visioni sonore in un interno notte, Largo Castello con Musica da vivere e Chitarre in movimento nei vicoli del Borgo – 75 gli artisti che si sono alternati sui palchi della rassegna.
“Una scommessa vinta” queste le parole del sindaco di Caserta, Carlo Marino che si è complimentato con il direttore artistico della rassegna, Casimiro Lieto per il cartellone di primissimo livello che ha realizzato, ed un ringraziamento doveroso anche al suo team attivo e presente sul luogo come nel web.
La serata finale ha una anteprima, rivolta soprattutto a Fausto Mesolella, uomo semplice, di poche parole e grandi slanci verso gli altri, per amore della musica, per amore del prossimo. Parole che sono ritornate spesso in queste sere dal palco da parte dei tanti amici artisti che lo hanno ricordato.
Alle ore 18.00 nella Cattedrale viene celebrata una messa per Fausto Mesolella – tributo all’uomo. Il Borgo è ancora silenzioso ci sono gli addetti alla rassegna, qualcuno della stampa, e i commercianti intenti a preparare tutto il necessario per l’arrivo dei visitatori che, si prevede numerosissimo. Nonostante ciò c’è una strana aura sul Borgo, è silente, intimo ed in chiesa sulle parole di don Nicola Buffolano, parroco di Casertavecchia, e sulle note dei canti gregoriani del Coro “Laudate Dominum” diretti dal maestro Antonio Bernardo, gli amici dell’artista casertano: Franco Mantovanelli, Vittorio Remino e Massimo Lopez gli rendono omaggio.
Poco dopo la cattedrale cambia veste, sotto una luce ambrata, fascinosamente energica, vengono presentate le due suite tratte da Taxidi, ultimo disco postumo di Fausto Mesolella. Ognuna echeggia di virtuosismi che fanno materializzare, ma è solo una volontà subconscia di chi l’ha sentito dal vivo tante volte, la figura di chi le esegue. A presentare Taxidi edito da Fonè è Giulio Cesare Ricci, patron della casa discografica intervistato dal direttore editoriale di Cronache di Caserta, Ugo Clemente. Racconta l’incontro con Fausto, avvenuto grazie ad un amico comune amante della musica e tra i primi fondatori di Settembre al Borgo, Alfonso Tramontano.
Taxidi nelle parole di Giulio Cesare Ricci.
[..] Taxidì è un viaggio iniziato a Caserta, dove ho conosciuto Fausto, egli era affascinato dal mondo che rappresento, quello del suono. Abbiamo iniziato un percorso insieme dapprima con Live ad Alcatraz, e poi un sogno. Fare qualcosa davvero speciale, un viaggio. Vi posso garantire che è stata un’esperienza straordinaria. Abbiamo registrato “Taxidi” nella cantina di un palazzo medioevale di Certaldo Alta in Toscana. Fausto rimase incantato dall’ascolto di un album nato proprio lì, del sassofonista americano Scott Hamilton. Gli proposi di suonare libero, come nelle suite, senza inizio ne fine. Chi lo ha ascoltato ha davvero viaggiato con lui. L’ultima cosa che ci ha lasciato è la più libera, la più sua. Senza paletti, con la sua Insanguinata e le sue emozioni. Abbiamo fatto l’incisione, il montaggio, la preparazione, le parti grafiche, editoriali, tutto era pronto. Ci siamo sentiti al telefono e mi ha detto puoi andare in stampa, va bene. Il giorno dopo, Tramontano mi ha chiamato per dirmi che Fausto non c’era più. Taxidì c’è, ed è testimonianza di un uomo, grande musicista e compositore, che ha segnato tanti musicisti. Quando una persona ha grandi qualità tocca la coscienza di tutti.”
Taxidì è disponibile nelle sue tre versioni: con metallizzazione in oro 24 carati, in solo 496 copie, oltre al vinile e super audio cd.
Seguono sull’altare della cattedrale, divenuto palco, un passo a due eseguito da Martina Fasano e Luigi Aiello della Arabesque Dance Company sulle suite dell’album Taxidì.
Arriva il momento dell’amico attore Massimo Lopez, anch’egli omaggia con un reading di alcuni testi l’amico Fausto Mesolella, poi dona la sua voce in Tulipani e Voce ‘e notte, accompagnato alla chitarra da Franco Mantovanelli e dalla pedal steel di Ferdinando Ghidelli.
Il ricordo di Massimo Lopez
[..]Mi disse che avrebbe voluto fare con me qualcosa su Houdini, il famoso illusionista. Gli piaceva tanto rompere le catene, uscire dalle gabbie. Quando penso alla libertà penso a lui [.]
Arriva la cantante tunisina Mbarka Ben Taleb che trasporta il pubblico con la grazia delle sue movenze, nella sua personalissima versione in arabo di Senza respiro, canzone della cantautrice Bianca D’Aponte a cui Mesolella era molto legato. Si accendono le luci per l’ultima volta a Largo Castello per le esibizioni al Borgo delle chitarre. Mentre Piazza Vescovado è già piena dei tanti fans di Mananrino che dal pomeriggio sono iniziati ad arrivare. La piazza è piena, carica, affollatissima e presidiata dalle forze dell’ordine; è il momento di Mannarino. Accompagnato alle chitarre da Alessandro Chimienti e Tony Canto, e alla voce da Simona Sciacca, già protagonisti nelle scorse serate; apre con Tulipani, indubbiamente il testo più eseguito in questa manifestazione quale omaggio a Mesolella.
Il ricordo di Mannarino
[..] Devi parlare della bellezza mi diceva sempre. Poi una sera che stavo male, mi ha affrontato a muso duro, strattonandomi: era un periodo difficile per me e quel gesto mi ha veramente cambiato la vita. Per sempre[..]
Ha eseguito: Apriti cielo, Me so mbriacato, Serenata lacrimosa, Il bar della rabbia. Con lui si spengono i riflettori su Un giorno Fausto, finale di una intensa e incisiva edizione di Settembre al Borgo.
foto Gabriella Ciaramella