Si scrive “Uomo di varie età“, si legge “Uà“, sintesi perfetta di meraviglia, soddisfazione, sorpresa. È un lifeshow d’eccezione: il primo nella storia della televisione italiana. Uno spettacolo mai visto per dimensioni e contenuti. A dicembre (4, 11, 18), su Canale 5, tre prime serate, per altrettanti sabati che si annunciano unici e rivoluzionari per novità e cifra stilistica. Protagonisti: Claudio Baglioni – ideatore, autore, interprete – e tantissimi grandi personaggi della musica, dello spettacolo, del cinema, del teatro, della danza, con la direzione artistica di Giuliano Peparini. Un affresco totale narrato, cantato, suonato, recitato, illustrato, ballato, improvvisato, colorato, per un racconto di vita vera e di arte varia, come una corsa a mezz’aria che va da un sogno alla realtà.
Uà, il primo lifeshow di Claudio Baglioni
Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato Mediaset: «Per noi è un onore che Claudio abbia scelto Mediaset come editore per il suo primo vero programma televisivo. Il nostro pubblico e tutti gli italiani potranno godersi la storia e le passioni di uno dei più grandi artisti della musica italiana. Un grazie di cuore a Claudio da parte mia e di tutta Mediaset».
Claudio Baglioni: «Ho sempre amato la televisione. Non solo perché è, in assoluto, la platea più vasta di fronte alla quale un artista possa desiderare di esibirsi, ma anche perché è il più popolare dei media. L’unico davvero capace di raggiungere tutti, con un linguaggio chiaro, semplice, immediato, che sa far riflettere e sognare ma, soprattutto, regalare emozioni grandi e sempre nuove. In questo, somiglia molto alla canzone: un’arte povera ma universale, diretta e poetica, in grado di affascinare, farsi comprendere e diventare di tanti. Per questo ho accolto l’invito di Mediaset a pensare per lo schermo uno show sulla mia vicenda umana e artistica che comprendesse molte forme di espressione e di spettacolo, tra concerto e performance, musical e happening, intrattenimento e fiction, racconto e varietà. In un moto perpetuo che lega ogni storia e ogni età allo spazio e al tempo in cui vivono».